Dal nostro inviato Fabio De Ponte
Herat (Afghanistan), 18 feb. (LaPresse) – Trasformare le elezioni in Afghanistan in un successo non è semplice e l’Italia è chiamata a sostenere le forze afgane nell’area occidentale del Paese nel complesso compito di far funzionare al meglio la macchina delle consultazioni. Il primo ostacolo da superare è quello dell’astensione: occorre convincere la popolazione che è giusto e utile esprimere la propria preferenza per rafforzare la fragile democrazia del Paese. Per raggiungere questo obiettivo, spiega il colonnello Fabio Asso, consigliere dell’Occr (Operational Coordination Center Regional), un organismo nazionale afgano che ha il compito di garantire la sicurezza delle operazioni di voto, il lavoro è stato quello di coinvolgere il maggior numero di ‘opinion leader’, cioè di persone che, per ruolo o per carisma, fossero in grado di esercitare una influenza sulla popolazione. Tra questi sono stati individuati i mullah, che in qualità di leader religiosi sono molto seguiti, e gli insegnati scolastici. Un altro problema è quello della sicurezza ai seggi. Tutti vanno perquisiti, anche le donne. Ma non ci sono abbastanza donne poliziotto per farlo. L’idea alora è quella di investire della problematica anche gli enti locali, che potrebbero estendere l’attività anche ad altre categorie, come le insegnanti. Si apre allora però il problema di assicurarsi che i fondi arrivino agli enti locali. In Afghanistan tutti i passaggi di denaro dal governo centrale alle periferie, infatti, rappresentano un problema complesso perché i soldi si perdono in mille rivoli di corruzione. Insomma, spiega Asso, i problemi da affrontare per queste elezioni sono molti e il lavoro è stato tanto.
Comunque vada, però, sottolinea, la rete di relazioni che si è sviluppata tra le donne coinvolte nel processo elettorale rappresenta un primo cemento della società del nuovo Afghanistan. Inoltre la registrazione per il voto – realizzata nei seggi più periferici con un sistema di scanner, telecamera, computer e lettore a barre, il tutto alimentato da pannelli solari – rappresenta una prima base anagrafica, che può essere utilizzata anche per finalità di sicurezza del territorio. Insomma affrontare la sfida delle elezioni, nonostante tutte le difficoltà, rappresenta in sé – anche grazie al contributo degli italiani – già un fattore di crescita per il Paese.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata