Dal nostro inviato Fabio De Ponte

Herat (Afghanistan), 16 feb. (LaPresse) – “Porto a casa un bilancio estremamente positivo, sono stati cinque mesi intensi e positivi”. A parlare è il colonnello Franco Merlino – del 183esimo reggimento paracadutisti Nembo – che ha ceduto stamane il comando della della Transition Support Unit al colonnello Nicola Piccolo, del 152esimo reggimento fanteria Sassari. Prosegue infatti – fino alla cerimonia principale del 18 febbraio – il passaggio delle consegne alla base italiana di Camp Arena a Herat, in Afghanistan, tra chi arriva e chi torna in patria. Nonostante “la soddisfazione di aver fatto un buon lavoro”, ha sottolineato, “abbiamo lasciato qui due ragazzi, che sono lo spirito e la colonna del nostro gruppo. Finora abbiamo perso tanti colleghi e amici, 53 in totale, che fanno di questa in Afghanistan l’operazione più sofferta e impegnativa delle forze armate italiane. E mi duole dirlo – ha aggiunto – ma purtoppo sono stati i nostri morti ad avvicinarci alla popolazione, che finalmente si è resa conto che facciamo un lavoro rischioso”.

La cosa più difficile di questi cinque mesi di missione, ha spiegato, è stata garantire la sicurezza delle basi avanzate che venivano chiuse nell’ambito del progressivo ritiro del contingente dal Paese. La transition support unit – che in alcuni momenti è arrivata a contare 800 uomini – ha avuto un ruolo centrale in questo, garantendo la sicurezza a gli uomini che tornavano a Camp Arena, rimanendo sul posto per ultima prima di ritirarsi a sua volta. Insomma aveva il compito più pericoloso.

Ma non si è limitata a questo: “Abbiamo realizzato – ha detto – più di 350 attività operative, tre operazioni principali, abbiamo percorso 150mila chilometri”. Non solo, ma ha realizzato anche progetti di “supporto alla popolazione civile, principalmente in aiuto alle cliniche di Herat, con ristrutturazioni, consegna di medicinali, consegna di kit medici e sanitari”. E ancora: consegna di materiale scolastico, formazione di sanitari e medici, realizzazione di pozzi d’acqua.

Consigli a Piccolo, che ora prenderà il suo posto? “Nessun consiglio, ogni missione è diversa – sottolinea Merlino -. Ora ci saranno le elezioni, è un periodo complesso. Abbiamo anticipato il cambio di un paio di settimane proprio per dar modo a chi subentrava di inserirsi un po’ prima del periodo elettorale”.

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