Milano, 7 dic. (LaPresse) – Una prima della Scala con La Traviata di Giuseppe Verdi dedicata a Nelson Mandela. Ad annunciarlo è stato il direttore artistico Stephane Lissner. “Abbiamo iniziato a parlarne ieri con il sindaco Pisapia, questa mattina ho sentito il presidente Napolitano ed abbiamo preso la decisione”, ha spiegato il direttore artistico nel foyer della Scala a pochi minuti dall’avvio della Traviata, verso le 18. Prima dell’inizio dell’opera, un minuto di silenzio è stato dedicato al grande ex presidente sudafricano.
Presenti in sala le maggiori personalità del mondo della politica, dell’economia e non solo. Immancabile il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha commentato la dedica a Mandela con un sintetico: “Mi pare che fosse naturale”. Nel palco reale della Scala a fianco del presidente della Repubblica, sedevano Josè Manuel Barroso, presidente della commissione Ue; Giuliano Pisapia; Pietro Grasso; Roberto Maroni; Mario Mauro; Diana Bracco; Massimo Bray; Gaetano Silvestri presidente della Corte Costituzionale e Faure Gnassingbè presidente del Togo.
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha definito “intrigante” l’allestimento della Traviata. Il sindaco ha poi tenuto a sottolineare che l’opera viene trasmessa nelle carceri milanesi, negli ospedali, nei cinema e in tanti punti della città. “I milanesi adesso sentono la Scala finalmente loro a prescindere dal fatto che possano partecipare alla prima oppure no. È un segnale importante per la città”. “È stata una esecuzione straordinaria, bravissima Violetta che è riuscita a cantare sopra al coro e sopra è sopra all’orchestra e bravissimo il baritono. Le voci mi hanno davvero impressionato”. Questo il giudizio del ministro della cultura Massimo Bray . Quanto ai tagli ai teatri disposti dal ministro della Cultura e a eventuali proteste del lavoratori della Scala, Bray ha voluto fornire delle rassicurazioni. “Penso che la Scala sia un’eccellenza italiana – ha detto – e vorrei fare tutto il possibile perché la Scala rimanga un patrimonio del nostro paese e i miei sforzi saranno volti a questo”.
Non sono mancate le contestazioni. I lavoratori della Cub (Confederazione Italiana di Base) nel pomeriggio hanno messo in scena in piazza la ‘contro – opera flash’ in piazza della Scala per protestare contro la crisi e la chiusura di molte fabbriche. In occasione della Prima della Scala, i lavoratori hanno messo in scena la ‘Traviata Italia’. Voce narrante è stato un militante della Cub vestito con cilindro, pastrano e sciarpa bianca, che impersonava Giuseppe Verdi e sta leggendo una parodia della trama della Traviata, opera che andrà in scena questa sera, paragonandola alla vicenda di Silvio Berlusconi. I fondali della ‘contro opera’ erano fatti per tre quadri con i loghi della Pirelli, della Electrolux e dalla Nocaceta, aziende in crisi e “rappresentative della drammatica situazione del lavoro in Italia”.
Pareri contrastanti si sono registrati al termine della serata nel foyer. Se dalla platea sono arrivati applausi convinti, dal loggione, storico ritrovo dei melomani, sono invece piovuti fischi. A non convincere soprattutto l’allestimento molto moderno, che avrebbe sacrificato i sentimenti e la parte più intima dell’opera di Giuseppe Verdi. I primi due atti sono piaciuti, il terzo assai meno: è stato definito “caotico” e “confuso” nella gestione dei personaggi. Unanime apprezzamento invece per i cantanti e l’orchestra. Molti nel foyer si sono trattenuti, ma “di sicuro non è stato un trionfo”.
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