Città del Vaticano, 26 nov. (LaPresse) – Un’analisi lucida e a tratti spietata dell’attuale sistema economico e capitalistico. Un richiamo alla pace fuori e dentro la chiesa, e l’appello al mondo della politica e del potere perché “la vioelenza nasce dall’esclusione sociale”. Papa Bergoglio mette nero su bianco, per la prima volta con la sua Esortazione Apostolica, ‘Evangelii Gaudium’ i temi che contraddistinguono il suo pontificato. Nel documento, presentato questa mattina in Vaticano, il Pontefice affronta diverse tematiche legate alle questionipolitiche, economici e sociali, ma anche etico-morali e spirituali.

“QUESTA ECONOMIA UCCIDE”. “Oggi dobbiamo dire no a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione”. E poi ancora, toccando i temi del mercato e del consumo: “E’ una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, di un mercato divinizzato dove regnano speculazione finanziaria, corruzione ramificata, evasione fiscale egoista”.

“SERVE VIGOROSO CAMBIO DI ATTEGGIAMENTO DEI POLITICI”. Poi un appello alla classe poitica, un richiamo all’etica nelle riforme finanziarie in atto. L’artgentino chiede “una riforma finanziaria che non ignori l’etica” e “un vigoroso cambio di atteggiamento da parte dei dirigenti politici, che esorto ad affrontare questa sfida con determinazione e con lungimiranza, senza ignorare, naturalmente, la specificità di ogni contesto. Il denaro deve servire e non governare”. Poi si rivolge a Dio e dice: “Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo. La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perchè cerca il bene comune”. La ricchezza. I poveri, che Francesco vuole al centro del suo pontificato e della sua Chiesa.

“ASCOLTARE IL GRIDO DEI POVERI”. “Ascoltare il grido dei poveri” è una raccomandazione che il Pontefice fa propria accogliendola dalle indicazioni di molti episcopati al Sinodo. “E’ un messaggio così chiaro, così diretto, così semplice ed eloquente – ha sottolineato Bergoglio – che nessuna ermeneutica ecclesiale ha il diritto di relativizzarlo. La riflessione della Chiesa su questi testi non dovrebbe oscurare o indebolire il loro significato esortativo, ma piuttosto aiutare a farli propri con coraggio e fervore. Perché complicare ciò che è così semplice?”.

“LA CHIEDA DIFENDE ANCHE I NASCITURI, MA LE DONNE VANNO CAPITE”. Non mancano, ovviamente i riferimenti ai temi etici come l’aborto, anche se Papa Francesco non lo dice esplicitamente. Si limita però a ricordare che la Chiesa annovera tra i deboli da difendere anche i “nascituri”, e “questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano”, non è “qualcosa di ideologico, oscurantista e conservatore”. Il tema è affrontato, come sempre, però, con un sguardo pieno di ‘pietas’ nei confronti delle donne che “vanno capite e accompagnate”. Uno sguardo al dialogo interreligioso e uno sgombero dal campo dei luoghi comuni. “Di fronte ad episodi di fondamentalismo violento – dice Bergoglio rivolgendosi ai musulmani – che ci preoccupano, l’affetto verso gli autentici credenti dell’Islam deve portarci ad evitare odiose generalizzazioni, perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza”.

“LA CHIESA NON SI ABBANDONI A INVIDIE E GELOSIE”. Infine il consueto richiamo alla pace interna alla chiesa. “Quante guerre all’interno del Popolo di Dio e nelle diverse comunità: chi vogliamo evangelizzare con questi comportamenti?”. Bergoglio, infatti, esorta la Chiesa a non abbandonarsi a invidie e gelosie al suo interno. Ovviamente il leit motiv che contraddistingue tutto il documento è appunto la ‘Gioia del vangelo’ con la quale inizia tutto il documento. “La gioia del Vangelo – scrive Bergoglio in una sorta di introduzione – riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” e da lui sono “liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento”.

“TUTTI HANNO IL DIRITTO DI RICEVERE IL VANGELO”. “Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo”, mette subito in chiaro il Papa che raccoglie nel documento – cinque capitoli divisi in 288 brevi paragrafi – quanto emerso un anno fa dal Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, in una sintesi molto personale, arricchita cioè dalla sua esperienza di pastore al servizio degli ultimi.

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