Napoli, 31 ott. (LaPresse) – Tre dipendenti comunali di Napoli, addetti al servizio cimiteriale, sono agli arresti domiciliari per estorsione. L’arresto è scattato dopo le indagini della squadra mobile partenopea, coordinate dalla sezione reati contro la Pubblica amministrazione della procura di Napoli. Gli agenti, anche grazie alle intercettazioni ambientali effettuate nei locali del cimitero di Secondigliano, hanno accertato che i dipendenti infedeli, addetti alla sorveglianza e alla manutenzione, ostacolavano i lavoro di alcuni imprenditori che, autorizzati ad operare nella struttura comunale, si rifiutavano di pagare agli indagati onerose percentuali sugli incassi. I pagamenti venivano stabiliti in funzione della tipologia di lavoro commissionata alle ditte. Si partiva dai 50 euro per una semplice incisione, sino ai 300 euro per la completa manutenzione delle nicchie o delle cappelle. In alternativa, i titolari delle ditte potevano pagare una cifra settimanale o mensile, senza dover fare il rendiconto dei lavori effettuati. Queste estorsioni, come emerso dalle indagini, avevano spinto numerosi imprenditori a rifiutare i lavori commissionati loro all’interno del cimitero per cui, di fatto, si era creato un vero e proprio regime di monopolio per le pochissime ditte che eramo costrette a versare la cifra ristretta, non avendo altre alternative.
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