Roma, 20 ott. (LaPresse) – Sei arresti e una denuncia fra i 15 manifestanti fermati per i disordini scoppiati ieri di fronte al ministero dell’Economia durante il corteo anti austerity organizzato a Roma, cui hanno partecipato più di 70 mila persone. Lo annuncia la questura di Roma. E’ attesa per domani la convalida del fermo dei 6 dimostranti. L’accusa è violenza, travisamento durante la manifestazione, lancio e possesso di oggetti pericolosi.
Si tratta di un numero esiguo rispetto agli oltre 70 mila che hanno sfilato ieri pacificamente durante il corteo. A loro è arrivato anche il grazie del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il presidio con le tende, denominato ‘Acampada’, prosegue a Porta Pia in attesa dell’incontro martedì con il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. La protesta proseguirà nei giorni successivi a Firenze. Previsto per domani un presidio in piazzale Clodio.
GLI SCONTRI DI IERI. Bombe carta, lanci di sassi, uova e bottiglie, barricate con i cassonetti della spazzatura e scontri con le forze dell’ordine. I primi 15 manifestanti sono già stati fermati. E’ accaduto a Roma durante il corteo anti austerity, partito alle 14 di ieri pomeriggio da piazza San Giovanni e organizzato dai movimenti del diritto ad abitare. In più di 70mila dimostranti, secondo gli organizzatori, vi hanno partecipato. La giornata in generale è stata ad alta tensione ma fino a serata inoltrata gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine sono stati più contenuti del previsto. I fermati sono tutti di età compresa fa i 25 e i 16 anni. Degli arrestati fanno parte: 5 manifestanti di Roma, uno di Pesaro, uno di origine albanese, uno di Sora in provincia di Frosinone, uno di Barletta, 2 di Napoli, uno di Caserta, uno di Arezzo e uno di Genova.
Otto i feriti lievi tra le forze dell’ordine. Si tratta di carabinieri, finanzieri e poliziotti. Uno di questi è ricoverato al policlinico per un infarto. I Ministeri, compreso quello delle infrastrutture, continuano a essere blindati e presidiati dalle forze dell’ordine. Nel corso della giornata sono tre le bombe carta trovate e disinnescate dalle forze dell’ordine lungo il percorso del corteo: tutte all’interno avevano dei bossoli quindi si tratta di ordigni potenzialmente pericolosi.
Le maggiori frizioni si sono registrate dapprima davanti alla sede di CasaPound, dove alcuni militanti di destra si sono infiltrati nel corteo, poi davanti alla sede del Ministero dell’Economia, dove ci sono state cariche di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine in via XX Settembre, nei confronti di alcuni manifestanti incappucciati che hanno ingaggiato una sassaiola contro i blindati. In seguito sono state sfondate le vetrine di una filiale Unicredit in via Boncompagni mentre in via Quintino Sella alcuni cassonetti sono stati incendiati. Tensioni anche davanti al Ministero delle Infrastrutture. Infine il corteo è arrivato davanti alla sede di Ferrovie dello Stato: qui una raffica di bombe carta sono state lanciate contro le forze dell’ordine che si sono preparate a lanciare i fumogeni. Alla fine del corteo in piazza di Porta Pia attimi di tensione si sono registrati quando, una volta concluso tutto, un gruppo di persone ha iniziato a lanciare bottiglie e oggetti contro le forze dell’ordine.
L’ACAMPADA. Alla fine del corteo i manifestanti si sono accampati davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture vicino a Porta Pia. Le prime tende sono state montate ai piedi dei blindati . In piazza , spazio per canti e balli.
IL CORTEO: PARTECIPANTI E PERCORSO. I manifestanti alla partenza sono stati guidati da un camion su cui c’era scritto: “Contro la precarietà mettiamo in moto la nostra rabbia”. Alla manifestazione hanno partecipato anche delegazioni dei no Tav, no Muos, centri sociali e altre realtà antagoniste. Il corteo ha percorso via Merulana e per arrivare a piazza di Spagna passerà per Santa Maria Maggiore. Imponente lo spiegamento delle forze dell’ordine e blindati lungo tutto il percorso a presidio degli obiettivi sensibili della capitale. Elicotteri hanno volato in cielo per sorvegliare l’area della manifestazione. Quattromila gli agenti di polizia dispiegati.
Sampietrini e oggetti contundenti sono stati trovati e sequestrati dalle forze dell’ordine lungo il percorso. Sono state circa 300 le persone controllate prima che la manifestazione partisse, 12 i denunciati per precedenti di turbativa dell’ordine pubblico. Fra loro, oggi anche 4 persone ritenute appartenenti all’area anarco-insurrezionalista di Trento cui è stato comminato il foglio di via obbligatorio. Ieri invece sono stati fermati e rimpatriati 5 francesi con precedenti per terrorismo.
Tra i dimostranti ci sono stati anche i No Tav del Piemonte che hanno voluto specificare: “Siamo qui perchè condividiamo i motivi di questa protesta ma non è una manifestazione organizzata da noi e speriamo di non essere strumentalizzati spesso dai mezzi di informazione veniamo accomunati ai black block ma non siamo persone violente”.
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