Isola del Giglio (Grosseto), 15 set. (LaPresse) – Alla vigilia dell’operazione di rotazione del relitto della Costa Concordia, sull’isola del Giglio si festeggia il santo patrono di Giglio Castello: San Mamiliano, che cade proprio il 15 settembre. E’ da poco iniziata la tradizionale messa, alla presenza del sindaco Sergio Ortelli. Subito dopo, la reliquia del braccio del santo sarà portata in processione per le vie del borgo fino a piazza Gloriosa.
In genere nel pomeriggio si corre anche il tradizionale palio dei somari montati a pelo, un appuntamento che vede protagonisti i 4 rioni in cui è diviso tradizionalmente il borgo: il Centro, la Cisterna, la Casamatta e la Rocca. Solitamente in serata si balla la Quadriglia in piazza, tradizionale ballo gigliese dal ritmo incalzante e molto divertente. Il tutto dovrebbe concludersi con uno spettacolo pirotecnico. Non è chiaro però se il programma tradizionale sarà completamente rispettato, vista la particolare situazione dell’isola, che si prepara all’operazione di parbuckling.
Mamiliano, vescovo di Palermo nel quinto secolo, scampò alle persecuzioni dei Vandali rifugiandosi in un convento di Montecristo, in eremitaggio. Alla sua morte si racconta che la salma venne portata e sepolta al Giglio, dove probabilmente vi era un convento in località Castello, proprio nel punto in cui sorgerà la Rocca. Di notte, però, un gruppo di Elbani e di genovesi tentò di trafugarla.
Ne nacque una violenta zuffa. Tira di qua, tira di là, il corpo del Santo restò smembrato nelle mani dei vari contendenti. Ai Gigliesi rimase l’avambraccio che oggi si venera in tutta l’isola. Nel Seicento il santo tornerà all’isola, sotto forma di reliquia, per opera del Granduca Cosimo III de’ Medici. Sarà proprio la reliquia del Santo che, secondo la tradizione, salverà i Gigliesi dall’invasione turca del 18 novembre 1799.
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