Vicenza, 30 ago. (LaPresse) – Mentre ieri sera con due amici percorreva la strada delle gallerie sul Pasubio, un escursionista vicentino è morto dopo essere precipitato per 200 metri. Attorno alle 23,30 il soccorso alpino di Schio è stato avvisato dal Suem di Vicenza. A causa della scarsa copertura telefonica, inizialmente sembrava si trattasse della ricerca di una persona dispersa, probabilmente sul versante trentino, al rientro dal rifugio Papa. Mentre una squadra si preparava a intervenire, partiva anche l’allerta alla stazione di Rovereto.
La situazione è però presto apparsa più grave, quando uno dei due compagni è tornato al rifugio Papa, da dove i tre erano partiti quando era già buio, per chiedere aiuto. Il loro amico, inciampato sul bordo della strada a picco sulla Val Canale, era scomparso nel vuoto e, dopo essersi fatto sentire dicendo che andava tutto bene e risaliva, non era tornato, nè aveva più risposto ai loro richiami. Il gestore del rifugio e un suo collaboratore, entrambi del soccorso alpino di Schio, sono partiti in direzione della vecchia carrozzabile e, superata la galleria d’Havet, hanno iniziato a calarsi con le corde nel ripido punto indicato, per rinvenire purtroppo il corpo senza vita dell’uomo, F.R., 43 anni di Schio (Vicenza), duecento metri più in basso.
Secondo le ricostruzioni, l’uomo, dopo essere riuscito a fermarsi nella caduta, tentando di risalire, era nuovamente scivolato precipitando. Una quindicina di soccorritori di Schio e Rovereto, aiutati nelle manovre dalla luce delle fotoelettriche dei vigili del fuoco, hanno quindi provveduto al recupero della salma, imbarellata e sollevata sulla strada per contrappeso. Trasportata fino al Passo di Pian delle Fugazze, la barella è stata infine lasciata al carro funebre. L’intervento si è concluso alle 5.
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