Roma, 14 ago. (LaPresse) – “C’è ancora troppa maladepurazione in Italia”. E’ quanto emerge dai risultati di Goletta Verde diffusi da Legambiente. Sono 130 i campioni risultati inquinati dalla presenza di scarichi fognari non depurati – uno ogni 57 chilometri di costa – sul totale delle 263 analisi microbiologiche effettuate dal laboratorio mobile di Goletta Verde in quest’estate 2013. In pratica – spiega Legambiente – quasi il 50 per cento dei punti monitorati lungo i 7412,6 chilometri di territori costieri toccati dall’imbarcazione ambientalista. E di questi campionamenti risultati oltre i limiti di legge ben 104 (l’80 per cento) hanno avuto un giudizio di fortemente inquinato, cioè con concentrazione di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio di quanto consentito. “Per l’ennesimo anno ci troviamo a denunciare una situazione riguardo la depurazione degli scarichi, divenuta ormai imbarazzante – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – e che va sanata una volta per tutte. A questa situazione di emergenza si risponde sempre allo stesso modo: rinviando il problema e cercando di tamponare le falle di un sitema inefficace nei tre mesi estivi per placare le ire di bagnanti e turisti”.

La maladepurazione resta la priorità da affrontare: sotto accusa ancora le foci dei fiumi, torrenti e canali, dove e’ stato rilevato il 90% delle criticità. Ma i killer di mari e coste italiani sono sei e vengono descritti in un dossier. La maladepurazione, le estrazioni petrolifere, l’abusivismo edilizio, il consumo di suolo costiero, le grandi navi e l’inquinamento da attività militari vanno a comporre ‘Sei delitti sotto l’ombrellone. Il giallo di Ferragosto’, un documento di Legambiente che ritrae un quadro fosco attraverso l’Italia: dal litorale domitio flegreo, dove la maladepurazione sta compromettendo irreversibilmente uno dei tratti più belli della costa campana; a Molfetta, Bari e Barletta, dove è preoccupante lo stato degli impianti; da Crotone fin nell’alto Ionio calabrese, dove sono scattati anche alcuni sequestri di impianti per malfunzionamenti o cattiva gestione. “Rispetto ai classici del giallo stavolta per scoprire l’assassino non saranno necessari colpi di scena – spiega Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente – i killer dei nostri mari hanno un identikit ben preciso. Delitti commessi senza distinzione e senza condanne lungo tutta la penisola”. Ma sarebbe di “porre fine a questo scempio”. “Regioni, comuni e province, nonchè il Governo centrale – avverte – sono chiamati a una scelta di campo non più procrastinabile che dia finalmente inizio al tanto decantato ‘green new deal'”.

Sono 130 i campioni risultati inquinati dalla presenza di scarichi fognari non depurati (uno ogni 57 chilometri di costa) sul totale delle 263 analisi microbiologiche effettuate dal laboratorio mobile di Goletta Verde in quest’estate 2013, lungo le 34 tappe effettuate. In pratica si tratta di quasi il 50% delle zone poste sotto controllo lungo 7400 km circa di territori toccati dall’imbarcazione ambientalista. Di questi campionamenti risultati oltre i limiti di legge ben 104 (l’80%) hanno avuto un giudizio di fortemente inquinato, ossia con una concentrazione di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio di quanto consentito.

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