Roma, 9 ago. (LaPresse) – Nel 2013 le indagini antiusura sono cresciute del 40% rispetto allo stesso periodo del 2012. Lo rende noto la guardia di finanza. In 266 operazioni sono stati sequestrati patrimoni accumulati illecitamente per 167 milioni di euro, più del 1500% rispetto al 2012, denunciando 248 usurai, di cui 49 tratti in arresto. Le indagini segnalano un’evoluzione del fenomeno a favore di una dimensione più associativa, con sodalizi criminali che danno luogo, in alcuni casi, a vere e proprie ‘strutture societarie’ esercitando attività finanziaria abusiva ed usuraria nei confronti di commercianti, piccoli imprenditori ed artigiani. Tra le più recenti operazioni, la guardia di finanza segnala quella condotta a Rimini, in seguito alla denuncia di un imprenditore usurato, che ha portato all’arresto di un pluripregiudicato campano e di un ex-promotore finanziario calabrese. I due, in concorso con altri responsabili, hanno prestato denaro con interessi del 70 – 80% annuo garantiti mediante assegni post – datati e poi hanno costretto l’imprenditore usurato a cedere il controllo della sua società, reinvestendone i ricavi in attività connesse al divertimento nella riviera. Il 7 agosto sono stati sequestrati, tra gli altri beni, un noto locale notturno di Riccione, un ristorante, un albergo ed una sala bingo acquistati con i proventi dell’usura. A Reggio Emilia, invece, i finanzieri hanno scoperto un’organizzazione che, per mascherare il pagamento di interessi del 20% mensile, simulava fittizi rapporti commerciali con gli imprenditori in difficoltà e la restituzione del denaro veniva giustificata con fatture false. Le fiamme gialle, nel contrasto all’usura, si avvalgono dell’azione di intelligence e di controllo economico del territorio, dell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette generate dal sistema antiriciclaggio, delle indagini patrimoniali e di polizia giudiziaria nonché dei rapporti con le associazioni antiracket ed antiusura.
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