Torino, 22 lug. (LaPresse) – “Sarà lunga, potrebbe non finire oggi. Stiamo ripercorrendo tutta la storia da capo, per ora non c’è ancora una linea. Stiamo raccontando una storia”. Così l’avvocato Cesare Zaccone, difensore dell’ex ad Fonsai Emanuele Erbetta. L’ex ad è arrivato in procura a Torino alle 9.30, scortato dagli agenti di polizia penitenziaria, per l’interrogatorio davanti al sostituto procuratore Marco Gianoglio. Pochi minuti prima di Erbetta, arrestato mercoledì della scorsa settimana per falso in bilancio e aggiotaggio nell’ambito dell’inchiesta Fonsai insieme a Salvatore, Jonella e Giulia Maria Ligresti, all’ex ad Fausto Marchionni e ad Antonio Talarico, è arrivato in procura il suo legale, l’avvocato Cesare Zaccone, che già nei giorni scorsi aveva affermato: “Il mio assistito risponderà alle domande del pm”. Erbetta è arrivato dal carcere di Novara in camicia a righe azzurre e bianche e pantaloni beige. Sotto al braccio porta un faldone di documenti. Venerdì scorso, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Novara, Erbetta non aveva risposto alle domande entrando nel merito, ma aveva affermato di essere innocente, visto che come amministratore delegato era entrato in carica nel gennaio 2011, e non avrebbe avuto modo di verificare quindi il bilancio 2010, quello “truccato” secondo l’accusa. “Mi avevano assicurato che era in ordine” aveva detto Erbetta.

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