Cosenza, 27 mag. (LaPresse) – E’ in corso l’autopsia sul corpo di Fabiana Luzzi, la quindicenna accoltellata e bruciata dal suo fidanzato a Corigliano Calabro (Cosenza). Secondo la confessione del giovane omicida, la ragazza era ancora viva quando è stata cosparsa di benzina. Ma saranno le analisi sul suo corpo a dover accertare questa ricostruzione. Il 17enne ha anche detto agli investigatori che Fabiana si è accorta di quanto stava per accadere, ha inveito contro di lui e ha cercato di reagire.
Intanto a Corigliano è il giorno della disperazione e della rabbia. La cittadina si è stretta intorno alla famiglia di Fabiana. Questa mattina le scuole sono rimaste chiuse e gli studenti si sono riuniti in corteo per esprimere il proprio dolore e la vicinanza alla famiglia di Fabiana. La mamma della giovane, quando gli amici della figlia si sono radunati sotto casa, si è affacciata dal balcone e ha espresso la sua disperazione. “Voglio giustizia – ha strillato la donna – doveva essere con voi questa mattina a scuola”. Tantissimi i messaggi lasciati su Febacebook non solo da chi consoceva la giovane, ma da persone di tutta Italia che commentano la notizia. “La violenza sulle donne, a mio avviso, è anche un fatto culturale. Bisogna veicolare – scrive Maria Giovanna Bloise – tra i giovani il messaggio che la donna non è un oggetto da plasmare o da possedere e che il rapporto sentimentale si basa sul rispetto reciproco e sull’autonomia e libera scelta dell’altro. Non ci sono scusanti per questo delitto efferato. Deve pagare con il carcere e senza attenuanti. Ma finchè non ci sarà la cultura del rispetto, non ci sarà libertà per le donne”.
“Ciao Fabiana sono una madre di Parma, ti penso e non riesco a smettere di piangere”, scrive ancora Paola Sacilotto. Mentre un anonimo scrive: “Piccola Fabiana, possiamo solo unirci in una preghiera per te, ma un’animo così puro non ha bisogno di nessuna parola perchè hai gli angeli intorno a rendere meno triste il tuo viaggio. E’ ingiusto, è insensato, non può la mano di un deliquente distruggere per sempre i sogni di una ragazza, perchè di questo si tratta, di un delinquente che ha punito chi gli ha detto di no.Non si può andare avanti così. Ci vuole una pena esemplare, le donne non sono oggetti, non sono beni di consumo, hanno diritto a vivere e basta con questa indifferenza, con questo orrore, non si può non si deve morire per mano di un criminale. Una preghiera per te”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata