Perugia, 24 apr. (LaPresse) – Inizia a oggi a Perugia la settima edizione del Festival internazionale del giornalismo: cinque giorni tra incontri, eventi e conferenze dedicati alle nuove evoluzioni dell’informazione. Al centro della manifestazione il futuro dell’industria delle notizie, stretta tra una l’innovazione tecnologica, che cambia quotidianamente le condizioni di produzione, e il crollo dei ricavi: “Il declino – spiegano gli organizzatori – degli introiti pubblicitari sulle testate tradizionali e l’influenza della congiuntura economica hanno finito infatti per diventare un mix letale per un intero settore ancora incapace di trovare un’opzione in grado di sostenere iniziative editoriali, tanto più in rete, dove per ogni sedici dollari persi sul versante della pubblicità su carta se ne guadagna ancora uno soltanto sul digitale, e dove l’eccesso d’offerta ha finito col rendere meno nitidi i contorni della professionalità e di una adeguata retribuzione. E il trend, ormai stabile, sembra essere ancora ben lontano dall’attestarsi su numeri confortanti”.

“Nello stesso momento – proseguono – ha cominciato a venire meno la figura del giornale e del giornalista come depositario unico dell’informazione, avversato dalla concorrenza di lettori sempre meno ‘passivi’ e di una sostanziale disaffezione della cittadinanza nei confronti delle produzioni giornalistiche, soprattutto nei giovani (solo il 6% di lettori tra i ventenni, secondo una ricerca del PewCenter). In questo scenario appare evidente come la rievocazione di un passato che non sembra più in grado di riproporsi, e garantire ancora l’antico lustro alla categoria né la sostenibilità industriale, rischia di suonare ‘anti-storica’. Né, allo stato attuale, si può celebrare il panorama esistente, governato così com’è dall’incertezza sul futuro della professione, dei modelli di riproducibilità, sulla lenta e inesorabile mutazione dei contenuti – orientati sempre più al mobile, dove però Google e Facebook detengono da soli quasi il 70% delle entrate pubblicitarie – alla ricerca di un business model che fatica ancora a imporsi”.

Alle conferenze saranno presenti giornalisti dalle maggiori testate del mondo, dall’Associated Press, alla Reuters, dal Guardian al Daily Telegraph. Folta anche la presenza di testate italiane: tra gli altri parteciperanno Lucia Annunziata, direttrice dell’Huffington Post Italia, Ezio Mauro, direttore di Repubblica, Sarah Varetto, direttrice di SkyTg24, Carlo Freccero, direttore di Rai 4, ma anche giornalisti de La Stampa, Il Sole 24 Ore, L’Unità, Il Corriere della Sera, Radio 3, Libero. Tanti anche i blogger e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali che si occupano di media.

Tra le cose più innovative del festival l’HackersCorner, un evento e momento di riflessione di un gruppo di lavoro interdisciplinare formato da informatici e giuristi sui temi dell’anonimato online, della sicurezza delle comunicazioni, della protezione delle fonti e degli strumenti tecnologici al servizio dell’informazione in situazioni di rischio. Quindici gli interventi programmati, che si focalizzeranno su come le tecnologie utilizzate quotidianamente in rete facciano, nel bene e spesso nel male, più cose di quello che ci si aspetta. Sotto la lente i mezzi per garantire la sicurezza delle comunicazioni nella professione giornalistica o in contesti di rischio, sia per quanto riguarda la protezione dell’anonimato di una fonte, sia in relazione alle interazioni con persone e gruppi.

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