Trapani, 9 apr. (LaPresse) – Beni per oltre 30 milioni di euro sono stati sequestrati a due imprenditori edili che risultano inseriti nel cartello legato al latitante Matteo Messina Denaro. Per la polizia e la guardia di finanza di Trapani, che hanno seguito le indagini, gli imprenditori per oltre un decennio hanno condizionato le fasi di aggiudicazione di appalti, l’esecuzione delle opere e le forniture utilizzando un reticolo di imprese, le più importanti costituite a Roma, finalizzate al controllo occulto dei più importanti pubblici incanti aggiudicati a Trapani. I lavori venivano effettuati con metodologie e materiali non conformi, tali da alterare la stabilità delle opere nel tempo. Il sequestro anticipato ai fini della confisca, eseguito a Trapani, Roma, Milano, Gorizia e Pordenone, ha riguardato case, terreni, ville, autovetture, conti correnti, barche a vela e interi complessi aziendali con le relative quote societarie.
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