Pescara, 27 mar. (LaPresse) – Secondo i consulenti nominati dal tribunale di Pescara, nella persona del gip Maria Michela Di Fine, in merito alla vicenda della morte del calciatore del Livorno, Piermario Morosini, avvenuta lo scorso 14 aprile allo Stadio Adriatico a causa di un malore, il defribillatore andava usato nei soccorsi in campo. I tre periti nella loro consulenza parlano di assistenza sanitaria caotica definendo “insostituibile” l’uso del defribillatore che avrebbe potuto salvargli la vita. Nell’inchiesta sulla morte del calciatore sono indagati il medico del Livorno Manlio Porcellini, il medico del Pescara Ernesto Sabatini, il medico del 118 Vito Molfese, e Leonardo Paloscia, primario del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Pescara che era presente sugli spalti come spettatore e scese in campo per aiutare nei soccorsi.

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