Roma, 25 mar. (LaPresse) – La sentenza della Cassazione sull’omicidio di Meredith Kercher slitta a domattina. I giudici della prima sezione penale daranno la lettura del dispositivo domattina alle 10. Il presidente Severo Chieffi, dopo tre ore di camera di consigio, ha infatti annunciato che la Corte si è riservata sulla decisione. Stamattina il procuratore generale Luigi Riello aveva chiesto l’annullamento della sentenza di assoluzione per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che in primo grado erano invece stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni. “Siamo spiazzati. La decisione di rinviare la sentenza ha colto di sorpresa gli avvocati, figurarsi noi”, ha commentato il padre di Raffaele Sollecito. “Una decisione che ci ha sorpresi, rimaniamo comunque fiduciosi nella Cassazione”, ha detto Francesco Maresca, legale di Meredith Kercher.
“Non cali il sipario su questo delitto sconvolgente e gravissimo. Per questo chiedo che venga annullata l’assoluzione di secondo grado”. Così Riello, davanti alla prima sezione penale, aveva chiesto stamane che venga rifatto il processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox, prima condannati e poi assolti per la morte di Meredith Kercher avvenuta il primo novembre 2007 a Perugia. La sentenza della Corte d’assise di Perugia, ha detto ancora il pg, “deve essere annullata essendo un raro concentrato di violazioni di legge e un documento di alta illogicità”. Luigi Riello, ha richiesto così l’accoglimento del ricorso contro la sentenza presentato dalla Procura generale di Perugia e dai familiari di Meredith. “Oggi – ha detto Riello – sul banco degli imputati della Cassazione non ci sono Amanda Knox e Raffaele Sollecito ma la sentenza della Corte d’appello”. La pubblica accusa di Piazza Cavour, con una requisitoria di oltre un’ora ha smontato pezzo per pezzo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Perugia dell’ottobre 2011 definendola un “raro concentrato di violazioni di legge”.
Inoltre, a suo dire, la Corte d’appello incorre in una incoerenza “laddove salva solo l’esattezza di una traccia, vale a dire quella di Amanda sul manico del coltello. Francamente – dice – mi pare un ragionamento sleale”. Con la sentenza si capirà quanto pesa la scienza sul processo per la morte di Meredith.
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