Città del Vaticano, 11 mar. (LaPresse) – Se esiste una simbologia per l’elezione del nuovo Papa, questa ha due ‘immagini’: il comignolo attraverso il quale escono le fumate e i drappi rossi che circondano il balcone dell’habemus papam. Da questa mattina, da quando quindi, i tendaggi sono comparsi a ornare la loggia delle benedizioni, il mondo si è messo in attesa del successore di Benedetto XVI. Oggi si è svolta la decima e ultima congregazione generale e nel pomeriggio presteranno giuramento le novanta persone che compongono il personale addetto alla cerimonie e inserito nel ‘recinto del conclave. Tra tutti i temi trattati, quello che sicuramente ha avuto maggior rilievo è stato la “breve relazione” che il cardinale Tarcisio Bertone ha presentato sullo Ior e la situazione della banca vaticana. Argomento che ovviamente ha catalizzato l’attenzione mediatica. Ma la curiosità è stata immediatamente smorzata da padre Federico Lombardi che, durante il consueto incontro con i giornalisti, ha precisato: “La questione dello Ior non ha rappresentato il punto principale per avere criteri su come scegliere il nuovo Papa. Ci sono problemi più urgenti da mettere sul tavolo per l’elezione del nuovo Pontefice”.

Padre Lombardi, poi, citando anche l’ultimo conclave, ha ‘previsto’ una “possibile” fumata nera per domani sera, immediatamente dopo la prima elezione. Domani, dopo la messa ‘pro eligendo’, si entra nel vivo alle 16,30 con la processione che dalla cappella paolina, attraversando la sala regia, porterà nella cappella sistina i 115 cardinali elettori chiamati a scegliere il nuovo pontefice. Un’attesa intensa, palpabile anche nell’aria. Intorno al sagrato si respira un’aria sospesa. Solita fila di fedeli per accedere in basilica, ma tutti gli occhi sono puntati lì: su quel comignolo e su quel balcone dal quale saluterà ‘urbi et orbi’ il successore di Pietro che accetterà di prendere sulla spalle la pesante l’eredità della chiesa contemporanea.

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