Città del Vaticano, 5 mar. (LaPresse)- Ha preso il via questa mattina alle 9.30 nell’aula del Sinodo del Vaticano la seconda giornata delle congregazioni generali dei cardinali. Oggi, a differenza di ieri, un solo un incontro: quello mattutino. Ieri sera sono arrivati a Roma altri quattro cardinali: sale così a 107 il numero dei porporati elettori. Il ritmo dei lavori è stato subito intenso: ieri una sessione mattutina e una pomeridiana. Molti i temi sul tappeto, dalla nuova evangelizzazione alla pedofilia allo scandalo Vatileaks e al connesso nodo della governance della Curia romana, questioni sulle quali i porporati non italiani, a partire dagli statunitensi, vogliono vederci chiaro.

Tra i porporati arrivati a piedi dalla porta principale, anche gli italiani Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. Poletti, così come ieri, messo alle strette da una ressa di cronisti e telecamere ha detto: “Ma vi rendete conto cosa fate? Questo è un assalto alla libertà”. In auto, invece, è arrivato il vicario emerito di Roma, Camillo Runi, ed anche il successore Agostino Vallini.

Gli statunitensi alloggiano nel Collegio Nordamericano, al Gianicolo, dove in quest’occasione risiede anche il cappuccino Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, del quale sempre più si parla in queste ore come di un papabile. Anche africani e indiani sono giunti in auto, mentre l’arcivescovo di Parigi, Andrè Vingt Trois, e quello di Marsiglia, Philippe Barbarin, sono arrivati insieme a piedi. Il riserbo è d’obbligo ma il presidente del Pontificio Consiglio per testi legislativi, l’italiano Francesco Coccopalmerio, ha addirittura fatto un appello ai giornalisti presenti perché preghino per l’elezione del nuovo Papa.

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