Torino, 28 feb. (LaPresse) – E’ attesa oggi al Palagiustizia di Torino la sentenza del processo d’appello per il rogo alla Thyssen di Torino, che il 6 dicembre 2007 uccise sette operai. Sul cancello del tribunale sono state appese dal mattino presto le foto degli operai che persero la vita a causa dell’incendio divampato sulla linea 5: Giuseppe Demasi, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone, Rocco Marzo, Angelo Laurino e Roberto Scola. Oggi i loro familiari, che anche in aula hanno appoggiato le foto sui banchi, chiederanno giustizia per la seconda volta, dopo le pene fino a 16 anni e mezzo per omicidio volontario inflitte in primo grado. Davanti al Palagiustizia, in attesa che l’udienza cominci, si è formato un piccolo presidio.

“Onore ai sette eroi della Thyssen, solidarietà ai loro familiari, il potere deve essere operaio” è lo striscione firmato dal Collettivo comunista piemontese, che ha appeso anche il consueto “Contro i padroni stragisti giustizia proletaria”. “La speranza è che venga confermato l’omicidio volontario”, sostiene Antonio Boccuzzi, l’operaio superstite rieletto parlamentare del Pd. In aula tra il pubblico ci sono anche l’assessore al Lavoro della provincia di Torino Carlo Chiama, il segretario provinciale della Fim Claudio Chiarle, una delegazione di ex operai della ex Agile-Eutelia – tutti vestiti con le magliette nere su cui sono impresse le maschere bianche. In primo grado l’ex ad Harald Espenhahan era stato condannato a sedici anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario con dolo eventuale. Tredici anni e sei mesi erano stati stabiliti per i dirigenti Gerald Priegnitz e Marco Pucci, per l’ex direttore dello stabilimento torinese Raffaele Salerno e per l’ex responsabile sicurezza Cosimo Cafueri, imputati di omicidio colposo con colpa cosciente. Dieci anni e dieci mesi per il dirigente Daniele Moroni.

Il presidente della Corte d’assise d’appello, Giangiacomo Sandrelli, ha aperto l’udienza alle 9 e 20 e, prima di ritirarsi in camera di consiglio, ha detto che è presumibile che dalle 11 e 30 possa essere pronunciata la sentenza. Gli imputati non sono presenti in aula. Ci sono le difese rappresentate dagli avvocati Ezio Audisio e Guido Alleva, Guglielmo Giordanengo e Maurizio Anglesio. L’accusa è rappresentata dai sostituti procuratori Raffaele Guariniello, Laura Longo e Francesca Traverso. Aveva chiesto la conferma delle pene stabilite in primo grado tranne per Cafueri, l’imputato che si era commosso in aula durante una delle scorse udienze ricordando le vittime, per cui aveva chiesto 10 anni.

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