Napoli, 25 feb. (LaPresse) – Doppio sequestro, da parte della Dia di Napoli, di patrimoni mafiosi nel corso della scorsa settimana. Il 20 febbraio il personale della Direzione investigativa antimafia di Napoli ha sequestrato i beni di Emilio Di Caterino, 39enne, di Casal di Principe (Caserta). Di Caterino è stato protagonista delle cronache giudiziarie e della scalata al potere camorristico negli ultimi anni fino a raggiungere un posto di rilievo e di fiducia in seno all’organizzazione del clan dei Casalesi. Tra le accuse che pendono su di lui anche l’accusa di micidio aggravato di Nicola Di Maio, nel 2003. Il cadavere fu messo in un’auto e dato alle fiamme. L’uomo fu condannato a 1 anno e 6 mesi di carcere, fu latitante per un periodo e poi divenne collaboratore di giustizia. Il valore dei beni sottoposti a sequestro, sulla base di una stima effettuata dall’amministratore giudiziario, ammonta a circa 500.000 euro.

Nella medesima giornata il personale del Centro operativo di Napoli della Direzione investigativa antimafia ha eseguito un altro provvedimento concernente l’estensione di un sequestro di prevenzione già eseguito alcuni giorni fa nei confronti delle 4 persone ritenute essere appartenenti al clan Fabbrocino. Si tratta di Mario Fabbrocino, di sua moglie Anna Giannone e dei due figli della coppia Pietro e Lorenzo. Il provvedimento ha interessato l’impresa individuale di Annunziata Giannone, sorella di Anna, moglie del capofamiglia. Il valore stimato dell’azienda ammonta a circa 150.000 euro.

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