L’Aquila, 16 feb. (LaPresse) – Quattro anni per Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone (i tecnici autori del restauro del 2000) e due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani, tecnico dell’azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu). E’ la sentenza per il crollo della casa dello studente dell’Aquila del 6 aprile 2009. Altri 4 imputati sono stati assolti, mentre per 2 è stato deciso il non luogo a procedere, in tutti i casi “per non aver commesso il fatto”. L’assoluzione è arrivata per Massimiliano Andreassi e Carlo Giovani (tecnici), Luca Valente (ex direttore Adsu) e Luca D’Innocenzo (ex presidente Adsu). Il nuovo luogo a procedere è stato disposto per Walter Navarra e Giorgio Gaudiano. Il giudice ha accolto così tutte le richieste della procura.
I quattro condannati sono stati anche interdetti dai pubblici uffici per 5 anni e dovranno pagare provvisionali ai parenti delle otto vittime del crollo per 2 milioni di euro complessivi. Il giudice ha disposto infatti il pagamento di 100mila euro a ciascun genitore delle vittime e di 50mila euro a ogni fratello o sorella. Numerose anche le parti civili a cui è stato riconosciuto un risarcimento provvisionale. Tra queste il Codacons, Cittadinanza attiva e il Comune dell’Aquila, a cui sono stati riconosciuti 5mila euro ciascuno.
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