Roma, 15 feb. (LaPresse) – “Allo stato attuale dei fatti e dell’analisi in corso non esistono elementi sufficienti ad accertare l’esistenza di una obbligazione probabile, nè ad operare una stima attendibile dell’eventuale passività”. Così l’Eni nella nota dei dati finanziari di fine anno, sull’indagine aperta dalla procura di Milano sulle presunte tangenti in Algeria che lo scorso 7 febbraio ha portato all’avviso di garanzia per l’a.d. Paolo Scaroni. “Eni, pur ribadendo la propria estraneità alla vicenda, volendo, come sempre, operare in totale trasparenza, ha avviato verifiche interne” ha aggiunto Eni.
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