Roma, 7 feb. (LaPresse) – In Italia ci sono ancora 91 strutture psichiatriche che propongono l’elettroshock. La situazione più delicata è stata registrata in Sicilia, con 14 strutture che praticano la terapia elettroconvulsivante. E’ quanto emerge dalla relazione finale della commissione d’inchiesta sul servizio Sanitario Nazionale presentata oggi dal presidente, senatore Pd, Ignazio Marino: “E’ un dato che ha sconvolto anche me – commenta Marino – al di là dei giudizi di merito, l’elettroshock dovrebbe essere praticato come ultima terapia disponibile, invece nei centri che abbiamo esaminato spesso viene praticata ancora prima dei più comuni farmaci antidepressivi”.
“Devono essere introdotte, in modo cogente – si legge nella relazione – alcune prescrizioni: serve una regolamentazione più rigorosa delle indicazioni d’uso, ove scientificamente e clinicamente accertata l’inefficacia della terapia psicofarmacologica; deve essere usata solo in sala operatoria, in presidi dove è situata una divisione di anestesia; si deve prevedere l’obbligo di definire il numero massimo di esposizione ai cicli nel percorso di cura di una persona”.
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