Milano, 25 ott. (LaPresse) – Il deputato del Pdl Renato Farina ha abusato del suo ruolo istituzionale il 17 febbraio scorso quando si è recato nel carcere di Opera insieme a Giuseppe Trotolo per far visita all’amico comune Lele Mora. Trotolo fu spacciato per un collaboratore del deputato e Farina attraverso questo stratagemma ha favorito il loro incontro. E’ quanto si evince dalle motivazioni della sentenza con cui il gup, Elisabetta Meyer, lo scorso luglio ha condannato il parlamentre Pdl a 2 anni e 8 mesi di carcere, senza la sospensione condizionale della pena, per falso in atto pubblico, e Trotolo ad una pena di 2 anni. “Attraverso l’inganno – ha scritto il gup nelle motivazioni della sentenza depositate oggi – gli imputati hanno indotto in errore gli agenti della polizia penitenziaria” presentandosi nell’ufficio controllo documenti del carcere di Opera e affermando che Trotolo affiancava Farina nella sua attività parlamentare mentre in realtà il giovane non aveva alcun ruolo ufficiale. L’attività investigativa, scrive ancora il gup, ha permesso di accertare che al giovane “è associato un profilo Facebook” da quale si evince che il ragazzo nel 2009 ha partecipato invece a un party con Lele Mora, quale aspirante attore. La visita in carcere, per il gup, aveva quindi carattere “del tutto privato”, e Farina che conosce bene il “pianeta carcere”, ha ingannato gli agenti di polizia penitenziaria.
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