Roma, 25 ott. (LaPresse) – Il sito de ‘la Repubblica’ pubblica le parole pronunciate al telefono tra Guido Bertolaso, allora capo della protezione civile, e il sismologo Enzo Boschi il 9 aprile, 3 giorni dopo la scossa più forte del terremoto in Abruzzo. Dalla conversazione si capisce come Bertolaso avesse l’intento di mantenere il segreto su eventuali nuovi rischi per la popolazione. L’intercettazione arriva a poche ore dalla condanna ai componenti della commissione grandi rischi accusati di aver minimizzato la portata dello sciame sismico che precedette la scossa più forte del 6 aprile 2009. “Mi hanno chiesto se ci saranno nuove scosse come quelle di ieri – spiega Bertolaso – ho già detto che è inutile farmi queste domande, noi ci rifacciamo a quello che decide la comunità scientifica, quella vera. Oggi ci sarà la riunione all’istituto Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia della grandi rischi. Ho detto loro che la riunione è finalizzata a questo, quindi è ovvio che la verità vera della situazione non si dice. Alla fine (della riunione ndr) fate un comunicato stampa con le solite cose che si possono dire su questo argomento, delle possibili. Poi quando avete finito mi chiami e mi dici quello che vi siete detti”.

Boschi cerca di tranquillizzare Bertolaso: “Forse c’è un po di confusione. La vera della ragione è questa. Capire se si sta evolvendo la zona. Noi non è che abbiamo in mente tragedie o altro, stai tranquillo. Ti posso assicurare che il nostro è un atteggiamento estremamente cooperativa. La conferenza stampa non la faccio più, faccio solo un comunicato stampa. Stai tranquillo Guido, ti abbraccio. Complimenti”.

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