L’Aquila, 22 ott. (LaPresse/AP) – I giudici dell’Aquila hanno condannato a sei anni di reclusione i sette membri della Commissione grandi rischi, per aver dato ai residenti avvertimenti insufficienti sul rischio sismico prima del terremoto del 6 aprile 2009. I sette condannati sono inoltre stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. A Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Claudio Eva e Gianmichele Calvi sono state riconosciute le attenuanti generiche. I sette sono stati condannati anche al risarcimento delle parti civili, da determinarsi in separato giudizio. La contestazione dell’accusa era che avessero fornito “informazioni inesatte, incomplete e contraddittorie” sulla pericolosità delle scosse registrate nei sei mesi precedenti al 6 aprile 2009. La difesa aveva puntato sulla impossibilità di prevedere i terremoti, posizione sostenuta da diversi ricercatori internazionali.
“Sono avvilito, disperato. Pensavo che sarei stato assolto. Ancora non capisco per cosa io sia stato condannato”. Così Enzo Boschi, ex presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), commentando la condanna. “Mi considero innocente davanti a Dio e agli uomini”, ha dichiarato Bernardo De Bernardinis, ex vice capo della protezione civile.
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