Torino, 19 ott. (LaPresse) – Microclinica Fatih. Così lo chiamano, al centro sociale Gabrio, l’ambulatorio popolare messo in piedi da diversi volontari nel 2009 e da allora cresciuto nel numero di pazienti e di persone impegnate. Ci sono sei medici, due infermieri, una educatrice e una studentessa in medicina che si danno i turni per tenere in piedi questa preziosa esperienza. “In questi anni – spiega Maurizio, uno degli infermieri – si sono rivolti all’ambulatorio numerosi stranieri, disoccupati, sfrattati, donne in difficoltà con bimbi, persone del tutto abbandonate dalle istituzioni, che ormai sono completamente incapaci di offrire soluzioni adeguate a tutti i loro bisogni”.

“L’obiettivo – spiegano i volontari – è di lottare per il riconoscimento del diritto di tutti alle cure sanitarie. Il termine ‘microclinica’ nasce dalla resistenza zapatista: trattasi di un piccolo ambulatorio di prima accoglienza dove si danno informazioni e si curano tutti, zapatisti e non. Un’esperienza nata dal basso che continua tutt’oggi a portare salute nelle comunità in lotta del Chiapas”. Perché il nome Fatih? “Fatih – raccontano – era un ragazzo magrebino di 38 anni, recluso nell’allora Cpt, oggi Cit (Centro di Identificazione ed Espulsione), di corso Brunelleschi, che muore dopo aver richiesto invano di essere curato. A lui e a tutti i Fatih abbiamo dedicato questo ambulatorio”.

“Vogliamo chiarire fin da subito – puntualizzano – che il nostro impegno non ha nulla a che vedere con la carità, né vuole limitarsi all’assistenza, ma vuole essere un contributo reale ad una lotta politica ben più ampia e collettiva che riguarda tutti, in un momento storico in cui per le persone con difficoltà individuali e sociali persino il diritto alla salute non è garantito. Questo perché negli ultimi 20 anni c’è stata la volontà, da parte delle istituzioni, di andare verso la privatizzazione, con un conseguente aumento dei costi, un peggioramento delle condizioni lavorative del personale sanitario ed un impoverimento della qualità delle prestazioni offerte”. “Nonostante gli attacchi provenienti da diverse parti – annunciano – noi continueremo a lottare, come abbiamo fatto in tutti questi anni, affinché la salute sia un diritto per tutti e non diventi, anch’essa, un diritto negato”.

Per chi ne ha necessità, scrivono sul sito, “forniamo gratuitamente consulenza, consigli, prestazioni infermieristiche il lunedì e il giovedì dalle 18.30 alle 20.30 presso il centro sociale occupato Gabrio in via Revello 5”.

(Foto pubblicata per gentile concessione della Microclinica Fatih)

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