Roma, 13 ago. (LaPresse) – E’ sempre più acceso il conflitto intorno all’Ilva di Taranto. Il governo ha annunciato l’intenzione di fare ricorso alla Corte costituzionale contro il gip, che ha disposto il sequestro di alcuni impianti e ne ha sottratto la custodia al presidente dell’azienda, Bruno Ferrante.

CATRICALA’: “GIP LIMITA NOSTRO POTERE” – “Partiamo dal presupposto – ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà – che la tutela della salute e dell’ambiente è un valore fondamentale che anche il governo vuole perseguire e anche dal presupposto che noi rispettiamo le sentenze dei giudici. Però, alcune volte queste sentenze non sembrano proporzionate rispetto al fine legittimo che vogliono perseguire e quindi noi chiederemo alla Corte Costituzionale di verificare se non sia stato menomato un nostro potere: il potere di fare politica industriale”.

SEVERINO: “IN COSTANTE CONTATTO CON MONTI” – Il ministro della Giustizia, Paola Severino, per parte sua, che ha confermato di aver dato disposizione per l’acquisizione degli atti del gip, ha sottolineato la “necessità di contemperare le esigenze ambientali con quelle occupazionali” spiegando di essere “in costante contatto con la presidenza del consiglio e con i ministri che il 17 agosto si recheranno presso gli stabilimenti dell’Ilva”.

CLINI RIFERISCE ALLA CAMERA – Sulla vicenda il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, riferirà domani alle 11 davanti le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera.

SINDACATI IN SCIOPERO – I sindacati Fim e Uilm stamane hanno indetto due ore di sciopero e i lavoratori hanno occupato la statale Appia, che collega Taranto a Brindisi. Iniziativa, hanno annunciato, che replicheranno domani.

ANM: “SICUREZZA VA GARANTITA” – Intanto a sostegno del gip di Taranto, è scesa in campo l’Associazione nazionale magistrati, che ha parlato di un intervento “doveroso” da parte del giudice, che, anche se “non intende invadere l’ambito di competenza di altre autorità”, “in presenza di violazioni della legge penale, non può fare a meno di intervenire”. D’altra parte, per l’Anm se da un lato “il diritto alla salute e il diritto al lavoro sono entrambi beni tutelati dalla Costituzione”, allo stesso tempo “l’iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza”.

CODACONS: “POLITICA INDUSTRIALE NON PUO’ UCCIDERE CITTADINI” – Perfettamente d’accordo il Codacons, secondo il quale “la politica industriale non si può fare uccidendo i cittadini e distruggendo l’ambiente”. “Inoltre il Governo, in passato – ha detto l’associazione – ha omesso i controlli che erano necessari e si è reso responsabile di questa grave situazione quanto lo è l’azienda”. Per questo l’associazione di consumatori “chiede che il Governo si limiti a stanziare i fondi necessari per fare subito le bonifiche”.

DI PIETRO: “DOPO DECENNI ADESSO VANNO DI CORSA” – Ha attaccato l’iniziativa di palazzo Chigi contro il gip anche Antonio Di Pietro: “Io – ha scritto in una nota – e con me tutta l’Italia dei Valori, voglio denunciare con la massima forza il crimine contro la salute, contro il lavoro, contro la verità e contro la giustizia che il governo e i partiti che lo sostengono stanno perpetrando a Taranto”. L’esecutivo “oggi ha annunciato che ricorrerà alla Consulta per fermare chi difende la legge. Adesso politici e governanti vanno di corsa. Fino a ieri, fino a quando non è intervenuta la magistratura, se la prendevano comoda. Se la sono presa comoda per decenni, anche se tutti sapevano perfettamente che l’Ilva produceva morte, che la percentuale dei casi di cancro nei quartieri intorno alla fabbrica era altissima e che gli impianti non venivano messi in sicurezza solo perché altrimenti sarebbero diminuiti i profitti dei proprietari”.

SINDACO TARANTO: “MAGISTRATURA HA SOLO FOTOGRAFATO SITUAZIONE” – A difesa del gip è intervenuto anche il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano: “La magistratura ha fotografato la situazione. Non ce la possiamo prendere con chi ha fatto la diagnosi, dobbiamo prendercela con le cause che hanno prodotto la malattia”. Occorre, ha spiegato, intervenire per bonificare l’impianto in modo da poter tornare a lavorare: “Anche la magistratura – ha detto – si è espressa in questa maniera. Fermarsi per bonificare vuol dire bonificare per poi continuare”.

VENDOLA: “GUERRE TRA POTERI DELLO STATO SONO INUTILI” – Analoga la posizione del presidente della Puglia, Nichi Vendola, che stasera ha incontrato Ferrante: “Non credo – ha detto Vendola – che ci possano essere visite miracolistiche, né guerre tra poteri dello Stato utili a una causa molto difficile come quella di mettere insieme le ragioni dell’ambiente con quelle del lavoro”. “Spero che il governo si occupi soprattutto di reperire finanziamenti adeguati a un’opera ciclopica come quella della della bonifica dell’area”.

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