Taranto, 12 ago. (LaPresse) – Con una nuova ordinanza, il gip di Taranto Patrizia Todisco ha revocato al presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, l’incarico di amministratore degli impianti sequestrati. Motivo: l’annuncio, da parte dello stesso Ferrante, di un ricorso contro la precedente ordinanza dello stesso gip, sul sequestro degli impianti. Azione che denoterebbe, secondo il magistrato, una sua “manifesta incompatibilità” con l’incarico che gli era stato affidato. Il nuovo colpo di scena nella intricata vicenda Ilva ha spinto tutta la politica a scendere in campo.

BERSANI E ALFANO: MONTI INTERVENGA – Sono intervenuti, praticamente all’unisono, sia il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, che quello del Pdl, Angelino Alfano. “È indispensabile – ha detto Bersani – che il governo con tutti gli strumenti formali e informali che ha, faccia chiarezza sulla situazione dell’Ilva di Taranto”. “Chiedo al presidente Monti – gli ha fatto eco poco dopo Alfano – di prendere direttamente e personalmente in mano il dossier Ilva”.

MONTI SENTE I MINISTRI – E il governo non si è fatto pregare. Il premier Mario Monti ha sentito il ministro della Giustizia Paola Severino, quello dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e quello dell’Ambiente, Corrado Clini. Che, ciascuno per la propria area di competenza, si sono fatti sentire con molta chiarezza, prendendo fortemente le distanze dalle decisioni del giudice.

SEVERINO ACQUISISCE ATTI GIP – La Severino ha disposto l’acquisizione dei due provvedimenti con i quali il gip ha ribadito il sequestro degli impianti dell’Ilva e ha revocato la nomina di Bruno Ferrante a curatore dello stabilimento per “fare una valutazione degli atti per quanto è di competenza del ministro”.

PASSERA: “EVITARE CHIUSURA” – Passera ha diffuso una nota nella quale è stato chiarissimo: “E’ assolutamente necessario evitare la chiusura e lo spegnimento degli impianti, cosa che causerebbe danni irreparabili dal punto di vista economico, occupazionale e sociale. Nulla sarà lasciato intentato – ha annunciato – per evitare un tale evento. Serve grande senso di responsabilità, da parte di tutti. Risanamento ambientale, produzione sostenibile e lavoro devono essere gli elementi portanti di una strategia unitaria che permetta all’azienda e ai suoi lavoratori di continuare a produrre. Proprio per perseguire questo obbiettivo, le istituzioni e le parti interessate torneranno a riunirsi in una serie di incontri programmati a breve”.

CLINI: “DA GIP INIZIATIVA PERICOLOSA” – Ancora più duro è stato Clini. “Questa disposizione del gip si muove oggettivamente in una prospettiva divergente da quella assunta dal ministero e dalla Regione”, ha sottolineato, aggiungendo che l’incarico a Ferrante era “assolutamente coerente col lavoro avviato dal ministero e dalla Regione”. “In base alla normativa nazionale ed europea – ha continuato Clini – chi decide sulla compatibilità ambientale di questi impianti è l’amministrazione, in questo caso il ministero dell’Ambiente, e non la magistratura. Mi auguro non si apra un conflitto di interesse”. “Sarebbe molto pericoloso per l’affidabilità dell’Italia – ha aggiunto il ministro – se dovesse emergere che le decisioni di competenza dell’amministrazione in materia di compatibilità ambientale sono affidate alla magistratura”.

STUDIO ISS: A TARANTO ALTA MORTALITA’ DA TUMORI – Intanto però da un nuovo studio dell’Istituto superiore della sanità emergono nuovi dati che confermerebbero la pericolosità dell’impianto: nell’area di Taranto vi è un tasso di mortalità per tumore tra il 10% e il 15% più alto della media, con un picco del 30% per quello al polmone. Lo studio ‘Progetto Sentieri’, anticipato oggi, sarà presentato a Roma il 18 settembre, e riguarda l’impatto sulla salute di 60 diversi siti contaminati in Italia. Lo studio riscontra nell’area di Taranto un tasso di mortalità superiore del 50% per gli uomini e del 40% per le donne dei decessi per malattie respiratorie acute. Mentre si riscontra il 15% in più tra gli uomini e il 40% in più tra le donne di mortalità per malattie dell’apparato digerente. Incremento del 5% dei decessi per malattie del sistema circolatorio soprattutto tra gli uomini. I risultati del progetto Sentieri evidenziano anche un eccesso di mortalità del 15% legato alle malformazioni congenite.

“Molteplici studi di monitoraggio ambientale e campagne di misura delle emissioni industriali effettuati nell’area di Taranto hanno evidenziato un quadro di inquinamento ambientale diffuso – si legge nel rapporto – ma anche il contributo rilevante del polo industriale cittadino, in particolare il complesso dell’acciaieria, ai livelli ambientali di inquinanti di interesse sanitario”. Inoltre “lo studio evidenzia un trend del rischio di tumore polmonare e della pleura in funzione della distanza della residenza dalla maggior parte dei siti di emissione considerati (compresi l’acciaieria e i cantieri navali)”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata