Taranto, 11 ago. (LaPresse) – La magistratura non ha deciso alcuno stop alla produzione. Lo dice a LaPresse il legale dell’Ilva di Taranto, Egidio Albanese. “Il riesame – spiega passando riga per riga il testo del provvedimento – non ha specificato nulla sulla produzione. Il provvedimento del gip notificato ieri riguarda ‘gli obblighi e le competenze’ che spettano al presidente Ferrante e non la produzione. Assolutamente non c’è nessuno stop. Potrebbe eventualmente disporlo solo il riesame nelle motivazioni”.
Nell’ordinanza in effetti il gip Patrizia Todisco specifica chiaramente le competenze del presidente dell’Ilva Bruno Ferrante e di Barbara Valanzano, nominata amministratore degli impianti sequestrati. Dopo di che riprende la decisione del riesame sul sequestro e ribadisce la necessità di adottare “tutte le misure tecniche necessarie al protrarsi delle situazioni di pericolo”. L’unico passaggio dal quale sembrerebbe evincersi uno stop alla produzione, che recita “senza prevedere alcuna facoltà d’uso degli impianti a fini produttivi”, è contenuto in una parentesi e si riferisce alle decisioni del riesame.
“Considerato che il tribunale del riesame – si legge in un lunghissimo inciso che precede e motiva nell’ordinanza le decisioni del gip – ha confermato il sequestro preventivo delle aree e degli impianti indicati nel decreto emesso il 25 luglio da questo gip (…), conferma che implica necessariamente il riconoscimento, da parte del medesimo tribunale, dalla sussistenza dei presupposti legittimanti il sequestro preventivo e in particolare, della grave ed attualissima situazione di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il territorio di Taranto, imputabile alle emissioni inquinanti dello stabilimento Ilva s.p.a e segnatamente, di quegli impianti ed aree del siderurgico sottoposti a vincolo cautelare (peraltro, lo stesso tribunale del riesame, senza prevedere alcuna facoltà d’uso degli impianti a fini produttivi, ha ribadito prioritariamente la necessità di garantire la ‘sicurezza degli impianti’ e di adottare ‘tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo’)”.
Per Albanese, comunque, al di là della questione dello stop, si tratta di “un provvedimento abnorme e non credo che il gip abbia la competenza per farlo”. Bruno Ferrante, con l’ordinanza, sottolinea il legale, infatti, resta responsabile di ciò che avviene nell’impianto pur non avendo più poteri: “Viene ribadito – dice Albanese – essere ‘datore di lavoro’ per tutto lo stabilimento, quindi anche in caso di infortuni, ma responsabile dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale, ndr) solo per gli impianti non interessati dal provvedimento di sequestro preventivo. Barbara Valenzano invece – spiega ancora il legale dell’Ilva – per il gip ha potere di spesa per gli aspetti ambientali e gestisce tutti gli impianti sottoposti al sequestro. Inoltre il giudice mette pressione ai custodi che ha nominato disponendo che presentino una relazione settimanale all’autorità giudiziaria, quindi alla procura”. Il ricorso dell’Ilva, annunciato dallo stesso Ferrante, sarà presentato dai legali entro ferragosto. Le motivazioni del riesame sono attese per lunedì ma potrebbero slittare a dopo il 15 agosto.
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