Roma, 4 lug. (LaPresse) – All’Istituto nazionale di fisica nucleare a Roma si stappa lo spumante. Applausi, emozione all’annuncio da Ginevra della scoperta della ‘Particella di Dio’, ma anche tanta rabbia per i tagli alla ricerca e per la cosidetta fuga dei cervelli. In una delle sale dell’istituto, in piazza dei Caprettari, c’è il collegamento video con Ginevra, e mentre di attende l’intervento telefonico del ministro Profumo, si fanno taglienti le parole del presidente dell’Istituto, Fernado Ferroni che ha ricordato come “questa scoperta è italiana”, che “Fabiola Gianotti, la scienziata italiana che guida l’esperimento Atlas, è l’emblema dell’unità d’Italia, essendo figlia di romani e siciliani” e che “va bene ‘regalare’ i cervelli italiani agli altri, ma non vorremmo darglieli tutti”.
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