Roma, 21 giu. (LaPresse) – La Cassazione ha confermato le pene per i quattro poliziotti accusati di aver ucciso Federico Aldrovandi, il ragazzo di Ferrara morto il 25 settembre del 2005 dopo una collutazione con gli agenti. La decisione è arrivata dopo quattro ore di camera di Consiglio. I quattro poliziotti erano stati condannati in primo e secondo grado a tre anni e sei mesi. Oggi il pg della Cassazione, nella sua requisitoria, chiedendo la conferma non ha esitato a definire gli agenti “schegge impazzite in preda al delirio”. Dopo la sentenza definitiva di condanna, Lino Aldrovandi, padre di Federico, ha commentato: “C’è stata aria di giustizia, vorrei che questo accadesse in tutti i tribunali”. Poi, guardando i familiari di Stefano Cucchi, Giuseppe Uva e Michele Ferrulli, tutti in Cassazione per solidarietà nei confronti della famiglia Aldrovandi, il padre di Federico ha detto: “Spero che anche i loro parenti possano un giorno, non lontano, respirare quest’aria di giustizia”. “Ora mi sento un po’ in pace – ha continuato Lino Aldrovandi – vorrei che mio figlio fosse ricordato per quello che era. Le difese non avevano argomenti, tutta la vicenda era già stata sviscerata nei processi di primo e secondo grado”.
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