Verona, 14 giu. (LaPresse) – Lui non lavorava per scelta, facendo mancare i mezzi di sostentamento e non contribuendo neppure alle spese per l’istruzione delle figlie minorenni; lei per vivere lavorava come commessa. Ciò nonostante lui l’ha continuata a picchiare costringendola ad assentarsi dal lavoro per 40 giorni.

Per questo, i carabinieri di Verona hanno allontanato dalla propria abitazione, vietando di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie e dalle figlie minorenni, un uomo di 45 anni, nato a Verona ma residente in un paese dell’hinterland.

L’uomo, in maniera periodica e continuativa ha sottoposto, per oltre due anni, la moglie di 43 anni a lesioni, minacce, privazioni e umiliazioni, costringendola a un regime di vita vessatorio. Calci e pugni, spesso dati anche alla presenza delle due figlie. Dopo che negli ultimi due mesi, a causa delle botte ricevute, la donna era stata costretta a ricorrere per ben sei volte alle cure mediche, si è decisa a raccontare il suo calvario ai carabinieri di Verona che, dopo aver acquisito elementi di colpevolezza a carico dell’uomo, raccogliendo anche le testimonianze dei vicini di casa, hanno chiesto e ottenuto dalla magistratura scaligera il provvedimento cautelare a suo carico.

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