Vicenza, 13 giu. (LaPresse) – Un commercio clandestino di oro è stato scoperto dalla guardia di finanza di Vicenza, che ha denunciato 15 persone, tra i cui sette rappresentanti aziendali presso la dogana.

Nell’ambito dell’operazione, denominata “Copperfield”, i finanzieri hanno accerto vendite in nero di oro e preziosi per 33 quintali, mascherate da false esportazioni in Russia, Hong Kong e Croazia per un danno all’erario da 70 milioni di euro.

Sul conto corrente di un rappresentante doganale, che dichiarava uno stipendio mensile di mille euro, sono stati scoperti versamenti in contanti non giustificati per circa mezzo milione di euro. Le cessioni in nero di preziosi, da parte di sei società, venivano mascherate soprattutto da false esportazioni, principalmente nei confronti di società rivelatesi poi inesistenti di Hong Kong, della Federazione Russa e della Croazia.

E’ stata scoperta anche l’introduzione di oro in contrabbando dalla Corea del Sud, simulando fittizie rispedizioni all’estero di beni in transito. I reati contestati vanno dal contrabbando, alla falsità ideologica, all’appropriazione indebita sino alla frode fiscale.

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