Bari, 14 mag. (LaPresse) – La polizia di frontiera di Bari ha arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina due cittadini bulgari, un uomo e una donna, di 24 e 39 anni che trasportavano su una monovolume, sbarcata da un traghetto in arrivo da Patrasso e Igoumenitsa in Grecia, un 18enne afghano. La scoperta del ragazzo, che è stato trovato parzialmente cosciente, è avvenuta sabato scorso, in seguito a una ispezione. Il giovane era rannicchiato su se stesso, posizionato in condizioni disumane in un vano ricavato tra il motore ed il frontalino del mezzo, separato unicamente da un cuscino che lo proteggeva dall’elevata temperatura prodotta dal propulsore.
Il giovane ha raccontato di essere rimasto in quella posizione per oltre 20 ore, sin dalle prime ore del giorno precedente e di aver versato all’organizzazione criminale oltre 6mila euro, liquidando in anticipo l’intero importo, mediante accredito diretto effettuato dai suoi parenti. Il ragazzo ha anche parlato dei sacrifici di otto anni di duro lavoro prestato per conto di una famiglia facoltosa di Kabul, che lo aveva accolto dopo che i suoi genitori erano stati giustiziati dai talebani. Le indagini sul conto della donna bulgara arrestata hanno anche consentito di accertare che suo marito è stato recentemente tratto in arresto il 30 aprile scorso dalla polizia di frontiera di Brindisi, dovendo scontare una pena di due anni e mezzo di carcerazione per analogo delitto di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
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