Roma, 23 apr. (LaPresse) – Per l’uccisione di Simonetta Cesaroni, per la cui morte è stato condannato a 26 anni in primo grado il suo ex fidanzato Raniero Busco, oggi è la giornata della requisitoria del procuratore generale Alberto Cozzella che terrà la sua arringa davanti alla corte d’Appello di Roma presieduta dal giudice Paolo d’Adria. La requisitoria, prevista alle 9, dovrà tener conto della supeperizia, condotta da tre medici nominati dalla Corte, spiegata in aula lo scorso 27 marzo che ribalta alcune verità giudiziarie appurate in primo grado: la ferita sul seno, l’orario della morte e le tracce di Dna presenti sui reperti.

I periti Cipolla d’Abruzzo, dell’università di Chieti, il professor Carlo Previderè, dell’università di Pavia ed il genetista forense Paolo Fattorini, professore e medico legale all’Università di Trieste, in primo luogo, hanno evidenziato che le escoriazioni presenti sul seno sinistro della vittima non sono il segno di un morso. In più: sul reggiseno e corpetto c’è presenza consistente di tracce di Dna di Raniero Busco e di altri due uomini. La cosa che la superperizia non è riuscita a chiarire è l’orario esatto della morte. La replica delle parti è prevista il 26 aprile.

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