Torino, 27 feb. (LaPresse) – Rimane in prognosi riservata ma sono stazionarie le condizioni di Luca Abbà, il manifestante No Tav rimasto fulminato dopo essersi inerpicato su un traliccio dell’alta tensione durante una manifestazione a Bussoleno. Maurizio Berardino, responsabile Dea Grandi Traumi del Cto di Torino, ha reso noto che per ora i pericoli più grossi sono quelli che provengono dalla folgorazione. I medici temono infatti che si possa sprigionare nel corpo la mioglobina, per effetto della necrosi dei tessuti, che potrebbe causare un blocco renale. “Il punto massimo di emissione nel corpo di questa sostanza – ha spiegato Berardino – sarà raggiunto fra le 48 e le 72 ore successive all’incidente, quindi ancora bisogna attendere. Per adesso i reni in ogni caso stanno funzionando bene”. “Sarebbe davvero bello – ha aggiunto Berardino – poter dire che non saranno necessarie nè la dialisi nè le incisioni di scarico”. Le incisioni di scarico sono interventi di chirurgia plastica fatti per evitare che tessuti in necrosi che si gonfiano, schiaccino gli altri sani. Dal Cto fanno sapere che adesso Abbà è in terapia intensiva e ha vicino la mamma, il papà, la sorella e la moglie.
“Per chi aspetta si capisce che il tempo è stato lungo, ma non è così. Inoltre l’elicottero è atterrato a circa una cinquantina di metri dall’infortunato, quindi molto vicino”. A dirlo è Danilo Bono, responsabile Dipartimento emergenza del 118 del Cto di Torino, durante la conferenza stampa organizzata per dare informazioni sulle condizioni di salute di Luca Abbà. Per placare le polemiche sollevate dai No Tav, che in giornata avevano accusato i soccorsi di non essere arrivati tempestivamente sul luogo dell’incidente, Bono ha fornito i dati di quei momenti concitati: la prima telefonata è arrivata al 118 da privati e dalla polizia alle 8.34. Alle 8.36 sono state allertate le ambulanze in particolare, da Ulzio e un elicottero, che è arrivato sul posto alle 8.53, atterrando a una cinquantina di metri dall’infortunato. L’ambulanza è arrivata alle 8.55, e subito è stato approntato un trattamento al paziente. Bono ha proseguito nella sua relazione sui tempi con cui il manifetante No Tav è stato soccorso, specificando che “l’elisoccorso è atterrato al Cto alle 10.11, circa una ventina di minuti dopo essere decollato. Sul luogo dell’incidente sono stati necessari circa 30-40 minuti per caricare il ferito sull’elicottero del 118 e fornirgli le prime cure”.
Secondo i medici del Cto, che rilasceranno un nuovo bolletino medico domani alle 12, “la scarica elettrica è entrata dal braccio destro di Luca Abbà ed è uscita da tutte e due le gambe, quindi la necrosi potrebbe interessare tutto il corpo”. In ogni caso la prognosi rimane riservata almeno per i prossimi due giorni, durante i quali al manifestante sarà applicata la respirazione forzata. Intanto in tutta Italia si sono moltiplicate le manifestazioni No Tav in suo onore, da Torino a Milano fino a Roma. A Torino davanti al Cto è stata organizzata una fiaccolata, mentre in Val Susa è proseguita la protesta dei No Tav che hanno bloccato l’autostrada Torino-Bardonecchia anche a Salbertrand, direzione Torino, dopo i blocchi all’altezza di Bussoleno, iniziati alle 12, e la statale 25. A Milano una manifestazione No Tav è stata organizzata a Porta Venezia: lì un corteo ha bloccato una parte della piazza per circa 40 minuti. Traffico in tilt sulla circonvallazione e attimi di tensione quando la manifestazione è passata in viale Majno, davanti alla sede del quotidiano ‘Libero’, divenuto bersaglio di petardi e fumogeni. Sui muri del palazzo, dopo il passaggio del corteo, è comparsa la scritta ‘Giornalisti terroristi’. A Roma dei manifestanti hanno occupato dei binari alla stazione Termini.

