Nuova Delhi (India), 22 feb. (LaPresse/AP) – Il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura ha incontrato alti funzionari dell’India a Nuova Delhi per discutere del caso dei militari italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani lo scorso 15 febbraio. Al termine dell’incontro, De Mistura ha detto che i colloqui sono stati “costruttivi”, ma non ha fornito altri dettagli. La vice ministro degli Esteri indiana, Preneet Kaur, ha assicurato inoltre alla rappresentanza italiana che i tribunali indiani sono “giusti e liberi”. Secondo Nuova Delhi i due italiani devono essere processati in India perché le due vittime sono indiane e si trovavano su una barca indiana; secondo l’Italia, invece, la sparatoria è avvenuta in acque internazionali e su una nave battente bandiera italiana per cui il caso dovrebbe essere gestito dai tribunali italiani.
Questa mattina intanto è emerso che l’Italia presenterà ricorso all’Alta Corte del Kerala. I legali indiani che difendono i due marinai del reggimento San Marco, accusati di aver ucciso due pescatori indiani sparando dalla Enrica Lexie, chiedono infatti che venga confermato dall’Alta Corte che l’incidente si è verificato in acque internazionali e non in acque indiane. Sempre stamattina la marina militare ha annunciato che oggi le autorità indiane potrebbero perquisire la Enrica Lexie. La cosa era già stata ipotizzata nei giorni scorsi ma che la festività indiana di Shivaratri aveva rallentato l’attività della magistratura. Secondo la marina il tentativo da parte indiana è quello di mettere insieme delle prove contro i due marinai italiani. Un tentativo, sottolineano, che fa il paio col fatto che non sono mai stati mostrati i corpi dei due pescatori deceduti, immediatamente seppelliti, e quindi non sottoposti all’autopsia, nè i proiettili che sarebbero stati recuperati sul peschereccio.
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