Herat (Afghanistan), 20 feb. (LaPresse) – Tre militari italiani sono morti in Afghanistan in un incidente stradale avvenuto nella zona di Shindad, nella regione ovest del Paese. Questa mattina a circa 20 Km a sud-ovest di Shindand, spiega lo Stato Maggiore della Difesa, un Vtlm Lince del Contingente italiano è rimasto coinvolto in un incidente nel corso del quale tre militari hanno perso la vita. Il mezzo appartenente alla Task Force Center con base a Shindand, era impegnato in un’attività tesa a recuperare una unità bloccata dalle condizioni meteo particolarmente avverse, quando nell’attraversare un corso d’acqua, si è ribaltato intrappolando, al suo interno, tre dei militari dell’equipaggio che sono successivamente deceduti. Sono in corso tutte le attività possibili per informare le famiglie dei militari.

Caporal maggiore capo Francesco Currò, primo caporal maggiore, Francesco Paolo Messineo, e primo caporal maggiore, Luca Valente. Sono i nomi dei tre militari italiani morti questa mattina in Afghanistan a seguito dell’ incidente avvenuto a circa 20 chilometri a sud-ovest di Shindand. Con i tre soldati, tutti appartenenti al 66esimo Reggimento fanteria ‘Trieste’ che ha sede a Forlì e dipende dalla Brigata aeromobile ‘Friuli’ di Bologna, sale così a 49 il bilancio delle vittime italiane impegnate nella missione Isaf in Afghanistan. L’ultima salma avvolta nel tricolore e riportata in patria risale al 13 gennaio scorso, con la morte del tenente colonnello, Giovanni Gallo, colpito da un malore.

Apparteneva alla Task Force Center con base a Shindand il mezzo coinvolto nell’incidente di oggi. Era impegnato in un’attività tesa a recuperare una unità bloccata dalle condizioni meteo particolarmente avverse, quando nell’attraversare un corso d’acqua, si è ribaltato intrappolando, al suo interno, i tre soldati che sono successivamente deceduti e un quarto, attualmente ricoverato presso l’Ospedale militare (Role2) di Shindand per ipotermia. I militari erano arrivati in Afghanistan a settembre e sarebbero dovuti rientrare in Italia a fine marzo. Tanti i messaggi di cordoglio dal mondo politico e dalle più alte cariche dello Stato, primo fra tutti quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha espresso “i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei caduti, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese”.

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