Lodi, 30 gen. (LaPresse) – Il corpo forestale di Lodi al termine di lunghe indagini iniziate nel 2009 su disposizione della procura ha posto sotto sequestro preventivo l’impianto di depurazione che serve la città di Lodi. Le indagini erano state disposte per accertare ed individuare le cause ed i responsabili di un possibile inquinamento dovuto allo scarico abusivo di reflui fognari all’interno del corso d’acqua Roggia Molina che attraversa Lodi e il parco regionale dell’Adda Sud, fino a sfociare nel fiume Adda. Le indagini, erano partite in seguito alla denuncia di un agricoltore proprietario di parte dei terreni attraversati dal Roggia, per il continuo sversamento di rifiuti, anche solidi, sui campi coltivati. I controlli si sono concentrati sul depuratore comunale di Lodi, il cui scarico si immette, dopo il ciclo depurativo, proprio nella Roggia, nel tratto che transita nella località Cà Basse e Maldotta.
L’ispezione ha permesso di verificare alcune incongruità sia di conferimento di rifiuti dall’esterno sia strutturali, in seguito alle quali sono state ipotizzate responsabilità di carattere penale a carico di alcuni rappresentanti legali della società che gestisce l’impianto di depurazione. I reati ipotizzati riguardano la gestione illecita di rifiuti speciali, la loro immissione nelle acque superficiali e la carenza autorizzativa di esercizio. Inoltre, le violazioni ipotizzate sono state commesse su un territorio con vincolo paesaggistico.
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