Torino, 26 gen. (LaPresse) – E’ scattata all’alba la maxi retata contro i No Tav che questa estate hanno partecipato agli scontri in Val di Susa, al cantiere di Chiomonte, in particolare il 27 giugno e il 3 giugno. Sono 25 gli arresti (quattro dei quali non eseguiti perchè le persone non sono state trovate), 16 gli obblighi di dimora e numerose le perquisizioni ordinate. Principalmente a Torino, ma anche in molte altre Regioni, dalla Puglia alla Sicilia al Trentino. I reati contestati sono violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale (furono oltre 200 gli uomini delle forze dell’ordine rimasti feriti) e danneggiamento. L’operazione è condotta dalla digos di Torino, che ha svolto le prime indagini, e dalla procura di Torino, che nei giorni scorsi ha emesso le ordinanze.

Le città dove sono eseguite le ordinanza oggi sono Torino, Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova, Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma, Modena. L’operazione è allargata anche alla Francia.

Tra gli arrestati c’è anche Guido Fissore, consigliere comunale di 67 anni di Villarfiocchiardo, che avrebbe colpito con le stampelle gli agenti. Fissore aveva fatto notizia perché lo scorso dicembre aveva fatto da ‘cicerone’ ad alcune scolaresche di un liceo del bergamasco in gita, al cantiere di Chiomonte. Fissore, hanno spiegato oggi i No tav nel corso di una conferenza stampa, è noto nella zona per la sua attività di volontariato con i ragazzini e la scuola locale.

C’è poi anche Giorgio Rossetto, uno dei leader del centro sociale Askatasuna di Torino. Perquisizioni sono state fatte nei centri sociali torinesi Mescal, Barocchio e El Paso. Fermi e perquisizioni anche a carico di Pietro G. di 20 anni, residente a Castelletto Cervo e di L.A. incensurato, minorenne di 15 anni, residente a Coggiola. Sono circa venti gli esponenti dei centri sociali, soprattutto torinesi, ma non solo, colpiti da provvedimenti di custodia cautelare. Oltre a Rossetto ci sono anche Tobia Imperato, legato all’area anarco-insurrezionalista e Matteo Grieco del Gabrio. E ci sono anche l’ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari e il figlio di un altro ex militante delle Br, entrambi residenti nel milanese. Anche una ragazza francese e una bosniaca sono state colpite dall’ordinanza. Solo quattro i valligiani.

“Le prove raccolte sono sicure, nessun dubbio sussiste circa la partecipazione alle manifestazioni, di individui immortalati in immagini videoregistrate”, ha detto il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli sui 26 arresti dei No Tav. “Alcune delle riprese – ha spiegato – immortalano a volte a volto scoperto, altre talvolta a volto travisato o scoperto, determinati individui. E le immagini consentono di pervenire all’identificazione sicura degli odierni indagati. La ricostruzione è stata fatta con linearità e completezza, per quanto riguarda episodi e singole persone e responsabilità”.

“Questi magistrati non hanno ancora capito che la prima cosa che avevamo messo in conto era di andare in galera”, ha spiegato Alberto Perino, storico leader No Tav, nel corso di una conferenza stampa sugli arresti di oggi. “Non hanno capito – ha aggiunto – cosa vuol dire disobbedienza civile. Vuol dire che i cittadini decidono di disobbedire, infrangendole, alle leggi ingiuste che lor signori hanno prodotto”.

“Cosentino è libero e i No tav sono in galera: questa è la giustizia in Italia”, ha continuato. “Noi – ha aggiunto – abbiamo denunciato tante volte la stampa per diffamazione ma le nostre denunce sono state lasciate dormire nei cassetti. Quando Virano (il presidente dell’osservatorio sulla Tav, ndr) ha fatto una denuncia per diffamazione è partito subito un avviso di garanzia. La giustizia – ha concluso – è uguale per tutti? Non mi pare”.

Sul web i comunicati di solidarietà al movimento No tav non si contano. Militanti contro la Torino-Lione sono scesi in piazza a Torino e a Milano prima nel pomeriggio e poi in serata. E per sabato è attesa una nuova grande manifestazione in Val Susa. “Solidarietà a tutti gli arrestati”, è il messaggio del gruppo Famiglie No Tav pubblicato anche su www.notav.info. “Siamo un popolo vario – scrivono – grande e con un obiettivo unico: un mondo migliore per le future generazioni. Il 3 eravamo tantissimi, tutti con lo stesso scopo: difendere le ragioni della legalità, quella vera fatta dei bisogni di tutti noi contrapposte alla prepotenza dei poteri forti e mafiosi. Noi famiglie No tav c’eravamo e ci saremo sempre per il futuro di tutti e ci sentiamo vicini a tutti coloro che oggi sono stati perquisiti,arrestati per quella giornata. Non esiste una parte del No tav fatta di brava gente e una catttiva fatta di terroristi, esiste un unico popolo che lotta per il futuro”.

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