Roma, 23 gen. (LaPresse) -“Dalle 22 di questa sera è ripreso il servizio taxi in tutta Italia”. Dopo tanti disagi nelle città. Lo annuncia Loreno Bittarelli, presidente dell’Uritaxi, dopo l’incontro avuto a Palazzo Madama con i capigruppo del Pdl di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto. I due esponenti di via dell’Umiltà, racconta Bittarelli “si sono mostrati disponibili e hanno ascoltato quali sono secondo noi i punti del decreto che vanno modificati”. Concretamente, spiega il presidente dell’Uritaxi, Gasparri e Cicchitto “si sono impegnati a portarci in audizione in commissione e si faranno promotori di emendamenti che possano essere condivisi dagli altri partiti”.Secondo Bittarelli il provvedimento “ha molti profili di incostituzionalità, che gli stessi capigruppo hanno constatato, a partire dalla funzione dell’autorità garante che non può prevaricare le quelle degli enti locali”. Ripreso il lavori delle auto bianche in tutta Italia si pensa già a riunire a Roma il parlamentino dei taxi, durante il quale si voterà sullo scioglimento dei turni a livello nazionale. Un appuntamento importante “su cui stiamo lavorando – afferma Bittarelli – ma non credo però si possa realizzare già domani”.

Italia bloccata dallo sciopero dei tir e dei taxi anche oggi. Da nord a sud decine tra tangenziali, statali e autostrade si sono fermati e hanno registrato rallentamenti e code a causa della protesta degli autotrasportatori, mentre anche in città i cittadini subiscono disagi per lo stop dei tassisti dalle 8 alle 22.

PIEMONTE
Le situazioni più critiche si sono registrate in Piemonte, con manifestazioni a Torino, in corso Giulio Cesare all’ingresso della A4. Bloccato da centinaia di tir e autotrasportatori piemontesi di Trasporto Unito anche l’interporto di Orbassano.

LOMBARDIA
In Lombardia code tra Seriate e Bergamo in direzione Milano sulla A4 e code agli svincoli in entrate di Capriate e Seriate.

LAZIO

Blocchi registrati oggi anche ai caselli dell’A1 di San Vittore, Pontecorvo e Anagni da parte degli autotrasportatori che oggi stanno protestando in tutta Italia. I tir stanno hanno bloccato l’entrata in autostrada ai mezzi pesanti lasciando passare le auto. A Roma tra Tir e tassisti la città ha avuto diverse ripercussioni. Parcheggi vuoti, taxi non in circolazione e i centralini di tutte le cooperative che avvertono che “il servizio non può essere garantito per lo sciopero nazionale”. Disagi in particolare all’aeroporto di Fiumicino e alla stazione Termini.

CAMPANIA E CALABRIA
In Campania sulla A30 Caserta-Salerno ci sono stati 3 chilometri di coda in direzione sud alla barriera di Mercato San Severino, incolonnamenti anche in entrata verso Caserta. Sulla A1 qualche disagio alla barriera di Napoli Nord verso Roma, sulla A/16 Napoli-Canosa code alla barriera di Napoli est in entrata verso Canosa, sulla A3 Napoli- Salerno riaperto il tratto compreso tra Napoli Centro e l’allacciamento con l’A1. Nella viabilità di accesso alla A/3 si sono registrati mezzi pesanti incolonnati, con conseguenti rallentamenti, sulla viabilità ordinaria di accesso agli svincoli di Eboli, Sicignano, Atena Lucana, Sibari, Tarsia Nord, Cosenza Nord, Lametia Terme, Pizzo Calabro, Sant’Onofrio, Rosarno e Gioia Tauro. Al porto di Villa San Giovanni e nelle sue adiacenze incolonnamenti di mezzi pesanti per l’imbarco in Sicilia. Rallentamenti significativi in Calabria sulle SS 106, 18, 280.

ABRUZZO
Sulle statali è stato loccato il traffico sulla SS 652 Fonde Valle Sangro in Abruzzo tra Archi e Val di Sangro.

BASILICATA
Sulle statali in Basilicata si sono registrati rallentamenti sulla SS106.

PUGLIA
In Puglia sulla A/14 nel tratto Foggia-Taranto c’è stata la chiusura ai soli mezzi pesanti delle entrate di Foggia, Andria, San Severo e Poggio Imperiale.

LE RAGIONI DEI TASSISTI
La contestazione principale degli autisti è stata quella inerente alle licenze. All’indomani del consiglio dei ministri, i tassisti hanno proposto le seguenti modifiche: sgravio dell’Iva (attualmente la pagano sugli incassi come ogni altra categoria), carburante professionale (in modo da avere accise più basse come gli autotrasportatori), riconoscimento delle malattie professionali, lotta agli abusivi, no all’Authority per gestire il settore, più posti di lavoro grazie all’introduzione della ‘doppia guida’, più ore di servizio per migliorare l’organizzazione sul territorio, la possibilità per i titolari di licenza di essere sostituiti alla guida da chiunque sia in possesso dei requisiti professionali e morali. E poi intese con i sindaci di ogni città per le turnazioni atte a garantire un servizio minimo per ciascuna ora del giorno, massima pubblicizzazione delle tariffe e maggiore libertà nella fissazione di quest’ultime.

LE REAZIONI

– Consumatori
Sul piede di guerra i consumatori: per il Codacons “lo sciopero dei Tir non è uno sciopero ma una protesta illegale che sta recando un pregiudizio grave ai diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini e dei consumatori”. L’organizzazione chiede al governo di “adottare immediatamente un’ordinanza non solo perché i blocchi stradali siano immediatamente rimossi ma perché la protesta sia del tutto rinviata, considerato che anche la semplice e sola astensione dal lavoro, essendo mancato il preavviso di legge ed essendo ormai lo sciopero durato più dei 3 giorni massimi consentiti, è illegale”.

– Pd
Lo stesso appello a palazzo Chigi arriva dal Pd: “Rivolgiamo un appello – scrive la deputata Pd Silvia Velo, vice presidente della commissione Trasporti – anche al governo: il ministro dell’Interno si attivi per rimuovere i blocchi stradali illegali e garantisca alle imprese il regolare svolgimento della loro attività. Chiediamo, infine, al vice ministro Ciaccia di convocare al più presto le associazioni che lo hanno richiesto, consentendo così alle associazioni più responsabili di poter gestire il rapporto con i loro iscritti”.

– Coldiretti
Per la Coldiretti le proteste potrebbero provocare gravi danni all’agroalimentare: “L’86% dei trasporti commerciali in Italia – scrive l’organizzazione agricola – avviene su strada e lo sciopero dei Tir mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti più deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati”. “Come è già successo in Sicilia – aggiunge – se non si tornerà presto alla normalità, gli effetti si faranno presto sentire con gravi danni per le aziende agricole, per il commercio e per i consumatori con gli scaffali dei supermercati vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata