Porto Santo Stefano (Grosseto), 15 gen. (LaPresse) – Sale a sei il numero dei morti accertati nell’incidente della nave da crociera Costa Concordia, naufragata davanti all’isola del Giglio venerdì, dopo essersi incagliata su unp scoglio. I vigili del fuoco hanno trovato un sesto cadavere, quello di un uomo. Si tratterebbe di un passeggero. Il corpo senza vita è stato rinvenuto nel secondo ponte della nave in una zona non immersa nell’acqua. Ieri sono stati trovati i corpi di due uomini anziani, che si trovavano nella parte della nave sommersa dall’acqua, nella zona ristorante. Si tratta di un italiano, Giovanni Masia e uno spagnolo, Gual Buades Gullermo. Masia avrebbe dovuto compiere 86 anni il prossimo 26 gennaio. Lo spagnolo invece aveva 68 anni. I cadaveri sono stati portati all’obitorio di Orbetello, dove si trovano anche le altre tre vittime della tragedia, due turisti francesi e un mebro dell’equipaggio, il 49enne peruviano Thomas Alberto Costilla Mendoza.
Il numero dei dispersi scende così a 16. Nel primo pomeriggio di domenica è stato estratto dalla nave Concordia il commissario di bordo Manrico Giampedroni, ritrovato dai vigili del fuoco sul ponte 3. L’uomo, ferito a una gamba, è stato caricato su un elicottero tramite un verricello ed è stato portato all’ospedale di Grosseto. Si tratta del terzo superstite trovato all’interno della nave, dopo che una coppia di sposi sudcoreani che era rimasta bloccata nella propria cabina è stata portata in salvo sabato notte. Il comandante dei vigili del fuoco di Prato, Vincenzo Bennardo, ha riferito che la coppia di 29enni ha continuato a colpire senza sosta la porta della camera per avvisare i soccorritori, fino a quando non sono stati raggiunti dai vigili del fuoco. Bennardo ha aggiunto che le squadre di soccorso non hanno mai smesso di verificare porta a porta nelle cabine, nella parte non sommersa della nave. I due sudcoreani sono stati trovati in buone condizioni di salute.
Continuano le operazioni di ricerca da parte della guardia costiera, dei vigili del fuoco, della protezione civile, grazie all’ausilio degli elicotteri delle forze armate e di volontari provenienti da tutta Italia. Si cercano, in particolare, superstiti nelle aree della nave sommerse dall’acqua, nella speranza che qualcuno sia riuscito a mettersi in salvo. Le autorità proseguono i controlli incrociati tra l’elenco dei passeggeri, fornito da Costa Crociere, e quello stilato identificando i superstiti. All’appello mancano ancora una quindicina di persone, ma come ha spiegato il prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, non è escluso che alcune di loro si siano messe in salvo senza fornire le proprie generalità. L’ambasciata statunitense a Roma ha fatto sapere di non essere ancora riuscita a mettersi in contatto con due dei 120 cittadini americani che si trovavano a bordo della nave. Tra le altre persone al momento disperse ci sono anche un uomo e la figlia del ravennate.
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