Città del Vaticano, 15 gen. (LaPresse) – I migranti non sono numeri, ma “uomini, donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove poter vivere in pace”. Così papa Benedetto XVI dopo la celebrazione dell’Angelus in piazza San Pietro a Roma, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. “Milioni di persone – ha detto il pontefice – sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni”. I migranti, per Benedetto XVI, “non sono soltanto destinatari, ma anche protagonisti dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo”.
Papa Ratzinger ha voluto anche ricordare il tema delle vocazioni sacerdotali, parlando dell’importanza della guida spirituale nel cammino di fede, considerato “decisivo” anche per aiutare le persone chiamate a riconoscere la voce di Dio e a seguirla. “Già la stessa fede cristiana, di per sè, presuppone l’annuncio e la testimonianza – ha detto il pontefice – e così anche la chiamata a seguire Gesù più da vicino rinunciando a formare una propria famiglia per dedicarsi alla grande famiglia della Chiesa, passa normalmente attraverso la testimonianza e la proposta di un fratello maggiore, di solito un sacerdote”. Per Benedetto XVI, però, non va dimenticato “il ruolo fondamentale dei genitori che con la loro fede genuina e gioiosa e il loro amore coniugale mostrano ai figli che è bello ed è possibile costruire tutta la vita sull’amore di Dio”.
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