Roma, 9 gen. (LaPresse) – E’ slittato il rientro dei marinai della petroliera Savina Caylyn, della compagnia napoletana fratelli D’Amato. L’equipaggio, che doveva atterrare questo pomeriggio a Fiumicino, ha avuto problemi burocratici all’imbarco e quindi il volo è stato posticipato. Il rientro dovrebbe avvenire, sempre a Fiumicino, domani alle 12.35. La petroliera era stata sequestrata dai pirati somali nell’oceano indiano lo scorso 8 febbraio e liberata poi, dopo quasi 11 mesi, pochi giorni prima di Natale. L’equipaggio è arrivato sabato al porto di Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti, scortato dalla fregata Grecale della Marina Militaree e oggi sarebbe dovuto partire da Dubai per Roma, ma il rientro è stato posticipato. L’intervento della nave Grecale si era reso necessario quando il comandante del Savina aveva comunicato di avere un’avaria che non gli permetteva di prendere il largo e lasciare il punto di ancoraggio, dove l’imbarcazione era stata confinata negli ultimi dieci mesi.

I marinai una volta arrivati in Italia, dopo le visite mediche, non si fermeranno a Roma, come proposto dalla Farnesina, ma ritorneranno subito nei loro paesi. Intanto molti dei familiari e degli amici dei marinai hanno deciso di partire per andare a Roma a salutare l’arrivo dei loro cari. Fra gli altri quelli di Gianmaria Cesaro, marinaio di Piano di Sorrento. Altri, però, hanno deciso di aspettarlo a casa dove è tutto pronto per la festa in suo onore. Il sindaco del paese, Giovanni Ruggiero, lo aspetta in municipio per srotolare insieme la gigantografia con il suo volto esposta subito dopo il sequestro in piazza Cota. Ma sarà il marinaio a decidere se se la sente, dopo il volo e lo strazio dei giorni che ha vissuto in prigionia, o se vuole rimandare i festeggiamenti. Tutto il paese si è mobilitato in questi mesi e anche l’associazione commercianti aveva predisposto delle giornate di chiusura come segno di vicinanza alla famiglia, poi annullate per evitare ulteriore clamore nelle settimane precedenti al rilascio.

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