Oristano, 9 gen. (LaPresse) – E’ scattato all’alba un blitz condotto da polizia e carabinieri in molte regioni d’Italia contro un’oganizzazione che importava droga da Sud America, Portogallo, Inghilterra e Olanda tramite i canali di approvvigionamento della Campania (Castel Volturno). Le indagini sono partite a Oristano, anche perché in Sardegna arrivava la maggior parte dello stupefacente, ma hanno coinvolto la Campania e le città di Reggio Emilia, Viterbo, Modena, Genova e Milano. In manette sono finiti, oltre a 3 corriere tra il Portogallo e l’Inghilterra anche altre 28 persone, 17 arrestate dalla polizia e 11 dai carabinieri. Le indagini, durate alcuni anni, hanno permesso di sequestrare otto chili di eroina e sei di cocaina. Il traffico di eroina, gestito da ghanesi e nigeriani, avveniva attraverso corrieri principalmente extracomunitari di etnia africana che ingerivano ovuli contenenti la sostanza, poi in seguito recuperata a destinazione. Ma nel corso dell’indagine c’è stata una evoluzione dell’organizzazione: infatti, per i trasporti oltre confini, gli africani sono stati gradualmente sostituiti da cittadini italiani incensurati ai quali era consentita la libera circolazione in area Schengen. Per ingerire gli ovuli di sostanze stupefacenti gli arrestati si aiutavano con del semolino. Per i trasporti più impegnativi invece la sostanza stupefacente veniva nascosta nel doppio fondo del bagaglio in uso dal corriere. L’organizzazione, con basi operative a Oristano, Quartu Sant’Elena e Castel Volturno (Caserta) selezionava e reclutava i corrieri prestando loro non solo assistenza e scorta durante i viaggi, ma anche sostegno legale in caso di arresto e, all’occorrenza, fornendo aiuti in denaro ai familiari. I corrieri, una volta arrivati via mare nell’Isola (Olbia o Porto Torres), raggiungevano la provincia di Cagliari a bordo del treno di lunga percorrenza noto come ‘Freccia Sarda’ (da cui la denominazione dell’operazione).

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