Vicenza, 17 dic. (LaPresse) – Individuata dalla guardia di finanza di Vicenza una maxi frode nel mercato della telefonia cellulare. Una società vicentina commercializzava telefonini servendosi di 49 cartiere per frodare l’Iva. Contestate false fatture per circa mezzo miliardo di euro. Due i soggetti indagati. Dal 2005 al 2010, il giro delle fatture, ritenute per operazioni inesistenti, è quantificabile in circa mezzo miliardo di euro: quelle utilizzate dalla società sottoposta a controllo ed oggetto di contestazione da parte dei finanzieri ammontano ad oltre 236 milioni di valore imponibile. Attraverso tale condotta fraudolenta sono stati sottratti all’erario ben 47 milioni di euro di Iva.
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