Torino, 10 nov. (LaPresse)- Il tribunale di Torino ha accolto il ricorso di una ragazza No Tav francese, rigettando il provvedimento di allontanamento dall’Italia emesso dal prefetto di Torino lo scorso 3 agosto “per motivi di pericolosità sociale”, relativo ai disordini avvenuti al cantiere della Tav il 3 luglio a Chiomonte. “Il tribunale – spiega l’avvocato Massimo Bongiovanni, del pool dei legali che segue il movimento No Tav – ha affermato che il provvedimento del prefetto appare non correttamente motivato” e “indica che nel provvedimento vengono addebitati alla signora, in concorso non meglio qualificato e determinato con altri soggetti, del pari imprecisati, una serie di comportamenti sicuramente riconducibili, almeno astrattamente, alla manifestazione della libertà di pensiero e di espressione, costituzionalmente tutelata dall’articolo 21 della Costituzione, come la partecipazione a una manifestazione di protesta, la pronuncia di slogan, non meglio determinati, contro le forze dell’ordine, l’innalzamento della bandiera No Tav, lo sbattimento di sassi contro il guard rail”.
“Il collegamento con i disordini del 3 luglio – prosegue – è pretestuoso e arbitrario, in totale difetto di prova, perché la signora non era in Italia”. “Da ultimo – conclude l’avvocato – l’autorità amministrativa ha finito per sanzionare non condotte concrete ma una semplice adesione ideale a un movimento di pensiero, che di per sé non può essere considerato illegittimo e sovversivo”.
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