Reggio Calabria, 15 set. (LaPresse) – I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria stanno eseguendo in queste ore sette fermi, emessi dalla direzione distrettuale antimafia, nei confronti di presunti affiliati alla ‘ndrangheta alla cosca Mammoliti, alias ‘fischiante’, di San Luca. Le indagini sono iniziate dopo l’incendio, il 3 maggio 2010, di un autocarro della ditta Metangas impegnata nella conduzione del gas metano a San Luca. A quanto emerso nelle indagini si è trattato di un gesto intimidatorio della criminalità organizzata locale.

E’ stato accertato che le assunzioni di manodopera erano composte da soggetti vicini alla cosca Mammoliti e che era stato stipulato un elevato numero di contratti di ‘nolo a freddo’ che invece erano veri e propri ‘noli a caldo’, ossia non venivano forniti solo strumenti e mezzi per effettuare il lavoro ma anche il personale addetto all’uso. L’impresa appaltante svolgeva di fatto un controllo esclusivamente formale, dato che non è mai intervenuta su anomalie relative alle fatturazioni dei subappalti.

Questo meccanismo, in un appalto del valore complessivo di 1.150.000 euro, consentiva alla cosca dei Mammoliti la gestione diretta per oltre il 23% dell’opera, quantificato in circa 260euro euro. I reati di cui gli arrestati dovranno rispondere a vario titolo sono associazione di tipo mafioso e intestazione fittizia di beni, illecita concorrenza in appalti, estorsione e rapina aggravati.

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