Roma, 15 set. (LaPresse) – L’aveva annunciato già due giorni fa e oggi il sindaco di Roma Gianni Alemanno simbolicamente chiuso gli uffici dell’anagrafe e dello stato civile nel Comune per protesta contro i tagli agli enti locali previsti dalla manovra economica anticrisi. Dopodiché, sempre davanti all’anagrafe, ha consegnato una lettera ai cittadini per spiegare le ragioni di questa iniziativa: “Oggi ho comunicato al Prefetto e al ministro dell’Interno che Roma capitale non è più in grado di garantire i servizi ai cittadini”. “Si tratta di una protesta molto forte – scrive Alemanno ai cittadini – alla quale i comuni italiani sono arrivati perché fino ad ora non son riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria, ma troppo pesante per le istituzioni territoriali. Fino a quando sarà possibile tutti i servizi saranno garantiti grazie allo sforzo della struttura comunale, oggi non è più possibile migliorare i servizi e difendere i vostri diritti perchè si preferisce togliere ai comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente. Ho deciso di scrivervi – prosegue il sindaco – perché ognuno di voi si renda conto che la protesta che Roma capitale e l’Anci stanno facendo non è una polemica politica o una rivendicazione istituzionale. Il nostro obiettivo è quello di trovare un accordo con il governo per rendere le nostre città e il nostro paese sempre più solidi, competittivi e vivibili”.
“Se la manovra va avanti – ha poi spiegato il sindaco – rischiamo o di non trovare più bus e tram alle fermate o di pagare i biglietti 5 euro. Rischiamo di dover abbandonare assistenza agli anziani e asili nido e se la manovra non cambia Roma capitale l’anno prossimo non potrà fare nessun investimento, neanche per mettere a posto i marciapiedi. Noi in questo momento abbiamo 235 cantieri aperti e rischiamo di lasciarli a metà”, ha concluso Alemanno.
Così come accaduto ieri a Montecitorio, questa mattina, davanti all’anagrafe, non sono mancati i momenti di tensione: due rappresentanti sindacali di base sono stati fermati dalla polizia mentre protestavano e volevano consegnare un coccodrillo di plastica gonfiabile “a testimoniare le lacrime di coccodrillo del sindaco verso la manovra”, hanno spiegato. I due sindacalisti sono stati fermati e l’Unione sindacale di base denuncia in una nota il fatto che siano stati “violentemente strattonati e scaraventati contro un muro ed un palo della luce da agenti della polizia e sono stati loro strappati via i volantini che intendevano distribuire alla cittadinanza”.
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